Operaio morto per amianto, Fincantieri condannata a risarcire un milione di euro
La sentenza del Tribunale di Gorizia cui i congiunti della vittima, un operaio impiegato nello stabilimento di Monfalcone, si erano rivolti chiamando in causa Fincantieri, costituitasi a giudizio

Il Tribunale di Gorizia, Sezione Lavoro, ha condannato Fincantieri al risarcimento di circa un milione di euro ai familiari di un operaio deceduto a causa del mesotelioma pleurico.
La sentenza è stata depositata il 16 luglio scorso ed è passata in giudicato oggi, 5 settembre. L’uomo, poco più che settantenne, aveva lavorato per anni nello stabilimento navalmeccanico di Monfalcone, prima come apprendista fabbro meccanico e poi come operaio qualificato alle dipendenze di un’impresa appaltatrice, fino a “transitare” in Fincantieri assumendo la mansione di saldatore meccanico di bordo e in officina, nel periodo dal 1970 fino al 2000.
A proporre ricorso sono stati i congiunti della vittima di amianto, chiamando pertanto in causa Fincantieri, costituitasi a giudizio.
Nello svolgimento della sua attività, come sostenuto dai ricorrenti, l’operaio sarebbe stato «oggetto di una frequente esposizione passiva all’amianto, impiegato per lo svolgimento contestuale di diverse lavorazioni da parte di altri addetti e in mancanza di dispositivi individuali». L’esposizione inoltre, come sostenuto, è stata legata anche all’amianto «presente in diversi strumenti di lavoro, quale materiale isolante e protettivo, nonché implicato nelle tecniche di lavorazione specifiche».
Fincantieri, da parte sua, ha rilevato l’«impossibilità di formulare un giudizio di colpevolezza» nei suoi confronti rispetto alla malattia contratta, in quanto all’epoca in cui il lavoratore aveva prestato la sua attività, «non vi era alcun divieto di utilizzo di materiali contenenti fibre di asbesto, e non esisteva sul mercato alcuno strumento di protezione idoneo, né vi era alcuna consapevolezza dell’effettiva pericolosità del materiale e del pericolo» dovuto all’esposizione.
L’azienda ha inoltre chiamato in causa l’impresa d’appalto presso cui l’operaio aveva precedentemente operato, ai fini dell’accertamento delle responsabilità «autonoma o concorrente».
Il Tribunale, con il giudice del Lavoro Gabriele Allieri, ha invece ritenuto «esclusivamente responsabile Fincantieri poiché, si legge in sentenza, «il datore di lavoro ha omesso di predisporre tutte le misure e cautele atte a preservare l’integrità psicofisica del lavoratore sul luogo di lavoro. È mancata la vigilanza sull’uso dei dispositivi di protezione e non sono state adottate misure organizzative per confinare le lavorazioni nocive».
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