Ordine degli Avvocati, prima donna al vertice

Mariapia Maier nominata nuova presidente: «Quando iniziai la carriera nella nostra sede c’era soltanto il bagno per gli uomini»
Maria Pia Maier
Maria Pia Maier

Mariapia Maier è la prima donna a vestire i panni di presidente dell’Ordine degli avvocati di Trieste. Il nuovo consiglio direttivo, eletto il 30 gennaio scorso, l’ha indicata nella sua prima seduta, pochi giorni or sono. Lei guarda al suo mandato quadriennale, spiegando di voler lavorare assieme ai consiglieri per rafforzare «la funzione privilegiata del difensore, nel suo ruolo di garanzia nella nostra società».

Avvocato Maier, come mai nessuna collega prima di lei al vertice dell’Ordine triestino?

Quando io ho iniziato, all’Ordine c’era solo il bagno per gli uomini... Quello di presidente è un incarico che richiede molto impegno e voglia, per accompagnare l’avvocatura in questo momento particolarmente complicato. Credo che anche nella professione le donne siano aumentate: progredendo il numero delle iscritte, ci sono più possibilità. Non so però come mai prima nessuna collega sia stata indicata.

Si tratta comunque di un’investitura a suo modo "storica" e di rilievo è anche la maggioranza rosa nel direttivo: è stata una scelta precisa o no?

No, questa è una squadra che viene, con solo tre persone nuove, da esperienze precedenti e ha già un affiatamento e motivazioni. Abbiamo avuto il privilegio di lavorare con Roberto Gambel Benussi, il precedente presidente che ha assicurato un grande impegno nel portare avanti la figura dell’avvocato in questo momento di riforma, si pensi solo all’introduzione del processo telematico. Una novità incredibile. Io trent’anni fa, pochi giorni dopo la laurea, giravo per il palazzo di giustizia e le fotocopie si facevano nel negozietto copisteria. Com’è cambiata la professione, e i codici, le leggi sono in continuo cambiamento. È mutato il modo di fare l’avvocato: l’aggiornamento deve essere costante ma serve anche competenza di informatica.

Lasorte Trieste 20/07/10 - Foro Ulpiano, Tribunale
Lasorte Trieste 20/07/10 - Foro Ulpiano, Tribunale

Informatica che servirà a snellire i procedimenti in coda nei Tribunali?

Si tratta di una novità che consente risparmio di carta, di fatica, attesa, e maggiore velocità con cui puoi accedere alla lettura e alla verifica della situazione delle cause. È un momento in cui la professione deve puntare su aggiornamento e competenza, ci è richiesto di essere informati su tutto e in tempo reale. C’è poi il problema delle specializzazioni, oggi istituite come possibilità. Bisogna essere pronti e tempestivi nel tutelare la funzione privilegiata del difensore, ruolo di garanzia nella nostra società. L’avvocatura deve essere pronta. Sarà molto complicato ma conto su 10 persone molto motivate e preparate, allenate al nostro precedente presidente. E poi è necessario il collegamento con gli altri Fori, c’è una politica forense che va coltivata.

Sono tanti i giovani che provano la strada di avvocato anche a Trieste: gli studi legali attivi possono riuscire ad assorbirli?

Il settore merita attenzione: nella formazione, va verificata come Ordine la qualità della pratica, per far poi accedere i giovani all’esame di Stato. Quando saggiamo i praticanti, mi fermo a chiedere come mai abbiano scelto la professione: ritrovo in tanti lo scintillio che avevo negli occhi quando ho cominciato. Questo entusiasmo va valorizzato. Sono finiti i tempi in cui uno andava a fare l’avvocato solo perché figlio dell’avvocato. Chi ha capacità e ci mette impegno, perché non dovrebbe provarci? Comunque la preparazione di giurisprudenza può portare a tantissime scelte lavorative: anche in pubbliche amministrazioni, uffici legali di aziende, come commissario di Ps, notaio, nell’insegnamento, e molti vanno avanti con la carriera universitaria.

Il ruolo dell’avvocato, con la riforma del sistema forense, è destinato a divenire ancora più centrale?

Il legislatore in questo momento sta destinando ruolo e risorse all’avvocatura per poter evitare il ricorso al processo. Ora l’avvocato può autenticare la conformità di copie di atti, evitando il passaggio in cancelleria e costi al cliente. Separazioni e divorzi si possono far trascrivere, basta solo un nulla osta dalla Procura. Per la prima volta il governo sta capendo l’importanza dell’avvocato. Quello del futuro diventa protagonista delle questioni, una risorsa per comporle ed evitare processi, con la media conciliazione e la negoziazione assistita, riducendo i faldoni nei Tribunali. C’è un’altra cosa importante da fare.

Quale?

Assicurare il massimo di rispetto quando un avvocato affronta maternità e gravidanza. Un magistrato donna ha l’assenza obbligatoria mentre un avvocato a processo deve chiedere quasi un favore... Non puoi mettere il legale nella condizione di dover scegliere tra il rinvio dell’udienza del cliente e il bambino. Ultimamente c’è sensibilità dai nostri magistrati, ma non è così in tutte le parti d’Italia. Nella nuova legge almeno per la formazione, c’è la previsione dell’esonero, con riduzione dei crediti, anche per paternità, dimostrando la necessità.

Alle ultime elezioni dell’Ordine ha votato meno del 40% degli aventi diritto: l’astensionismo è un problema anche nella categoria a Trieste?

Penso piuttosto il pensiero sia stato che quando si confida sulle persone che si propongono, forse non occorre andare a votare. In un Foro come il nostro, sapere chi è che si candida può anche tranquillizzare l’elettorato. Altrove non è così. Proseguiremo in continuità con Roberto Gambel Benussi.

Come giudica il funzionamento della giustizia a Trieste? I dati della Corte d’Appello sono migliori della media nazionale.

Sia come tempi sia come organizzazione rispetto a tante altre parti d’Italia non possiamo lamentarci. I tempi di celebrazione dei processi sono contenuti, le cancellerie cercano di funzionare con impegno.

Che percezione ha della sicurezza in città?

Non è con l’inasprimento delle pene che si possono evitare certi fenomeni. Di un aumento della criminalità non ho sentore.

Della riforma della prescrizione cosa pensa?

Non posso che vedere con allarme gli eventuali aumenti del periodo di prescrizione. Cosa che comprime garanzie, a fronte dell’allontanamento nel tempo dell’accertamento di reati. Devono essere rispettati i tempi, garantendo siano ragionevoli.

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