Paese che vai, usanze (e stranezze) che trovi

In Giappone sudare in pubblico è onorevole e in Colombia la madre della sposa partecipa alla prima notte di nozze

Uno sguardo alle tradizioni mondiali: quanto ne sappiamo?

Dal Giappone all’America Latina, tutte le consuetudini più bizzarre.

Le nostre tradizioni rivelano chi siamo e parlano delle nostre origini: spesso non riusciamo a fare a meno di criticarle e deriderle, ma non appena, avventuratici all’estero, ci confrontiamo con altre usanze, nasce in noi un orgoglio per i costumi nazionali che in patria teniamo ben nascosto.

In effetti, le tradizioni nel mondo sono innumerevoli e bizzarre e, prima di arrischiarci a visitare un qualunque Paese, sarebbe opportuno informarsi delle abitudini locali.

A Pechino, ad esempio, bisogna ben guardarsi dal fare osservazioni al vicino di tavolo che beve la sua zuppa in modo troppo rumoroso: nella tradizione orientale, infatti, lo “slurping” è assolutamente consentito ed, anzi, viene considerato un sinonimo di apprezzamento.

Non siate imbarazzati se nel bel mezzo di una conversazione di lavoro la vostra collega giapponese chiude improvvisamente gli occhi, come colta da un attacco di sonno improvviso: in realtà si sta solo concentrando sul discorso. Da tener presente è anche l’uso orientale di non guardare negli occhi l’interlocutore, fatto che viene interpretato come segnale di contegno e rispetto, a differenza di quanto accade in Occidente, dove il contatto visivo è fondamentale.

E le stranezze non si fermano qui. Se in Italia è considerato di buon costume dividere le spese di una cena tra amici, in Cina questa pratica sembra ritenuta molto offensiva, dal momento che chi invita è automaticamente tenuto a saldare il conto.

Anche il rispetto degli orari varia sensibilmente da un capo all’altro del globo. In Germania la puntualità è d’obbligo; in Francia si è leggermente più permissivi (è ammesso il classico quarto d’ora accademico), mentre in Africa ed America Latina sono tollerati ritardi di ore: è consigliabile, quindi, non affannarsi per arrivare in orario, visto che, con ogni probabilità, nemmeno il vostro ospite sarà pronto all’ora indicata.

Un altro argomento che suscita non poche perplessità è la dieta di Corea e Cina. Non c’è chi non sappia che i tanto amati cani e gatti vengono arrostiti a puntino o trasformati in stufati. Quello che probabilmente non è di dominio pubblico è che una tra le ricette più apprezzate è il bollito di felino assieme a serpenti e polli, il quale, a detta dei cultori, rappresenta un piatto estremamente raffinato.

In Giappone, stranamente, non è raro vedere cittadini che passeggiano con scarpe molto più grandi del loro numero. Di questo fenomeno circolano due possibili spiegazioni: secondo alcuni, i piedi dei giapponesi sono talmente piccoli da non riuscire ad essere calzati nelle scarpe di misura occidentale; l’altra versione, invece, pur non molto attendibile, sostiene che esistano in commercio solo le misure M, L ed XL.

Sempre nello stato del Sol Levante è vietato soffiarsi il naso in presenza di altre persone, mentre è giudicato onorevole sudare molto, poiché indice - dal loro punto di vista - di sacrificio ed impegno. Anche lo sputo è concesso, persino nei luoghi pubblici e soprattutto al termine di un pasto.

Ad affascinare in maniera particolare i turisti in visita a Tokyo, inoltre, contribuisce lo straordinario wc: è dotato di tavoletta riscaldata e presenta numerosi tasti a lato della tazza, di cui i più interessanti sono sicuramente quello di colore viola, per la funzione bidet, e quello rosso, che avvia una colonna sonora in grado di coprire eventuali rumori.

E chi avrebbe mai detto che in Colombia, alla prima notte di nozze assista la madre della sposa? o che in Germania, per assicurarsi un matrimonio felice, i novelli sposi debbano raccogliere i cocci delle ceramiche rotte dagli amici davanti alla porta di casa?

Nella civilissima Spagna, infine, un locale pieno di cartacce è indice di rinomanza, visto che gli avventori, se hanno apprezzato il cibo, non trascurano di abbandonare a terra tovaglioli e quant’altro abbiano utilizzato.

Giulia Bressan

3 BL Liceo classico

“Dante Alighieri”

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