Palmanova rivista da cento futuri architetti

PALMANOVA. Cento futuri architetti dello Iuav di Venezia hanno ridisegnato il centro storico di Palmanova, guidati dal professor Marcello Mamoli e dall’architetto Federica Del Piccolo.
Un polo scolastico all’ex caserma Ederle, un grande albergo all’ex caserma Montezemolo e un centro medico – riabilitativo al vecchio ospedale di via Molin sono le ipotesi più importanti per riutilizzare gli spazi liberi o sdemanializzati del centro storico della Fortezza.
Parallelamente alla mostra, con una sessantina di tavole tecniche e una ventina di progetti su plastico, si è svolto il convegno di presentazione delle proposte, al quale hanno partecipato il sindaco Francesco Martines e i consiglieri regionali Alessandro Colautti e Paride Cargnelutti.
Gremita la “Montesanto” di persone interessate a questa iniziativa promossa dall’associazione culturale “Caffè palmarino”, presieduta da Federico Cacciapuoti, che ha visto lavorare gli studenti dell’ateneo veneziano per un intero anno con rilievi e studi prodotti nel cuore della città stellata.
In apertura del convegno, Cacciapuoti ha precisato che in tutti gli interventi ipotizzati è stato posto al centro dell’attenzione l’uomo, e quindi alla base di ogni progetto c’è a riqualificazione del cuore della Fortezza attraverso il miglioramento della qualità della vita.
Il fulcro degli interventi, come ha riferito il professor Marcello Mamoli, è stato il recupero dell’ex caserma Ederle, dove si è ipotizzato un grande polo scolastico con l’accorpamento di tutte le scuole dell’obbligo di Palmanova e di un istituto professionale. «E’ stata un’esperienza significativa come laboratorio di architettura urbana - ha dichiarato il docente - perché prodotta “sul campo”. Intervenire in Palmanova rappresenta una questione aperta perché la città di fondazione ha connotati antichi, ma non più la funzionalità di un tempo. Così abbiamo realizzato dei progetti che prevedono indubbiamente strutture moderne, ma perfettamente in sintonia con il contesto storico-architettonico della Fortezza”.
Creatività, dunque, da parte dei cento futuri architetti, molti dei quali stranieri, ma tenuta per le briglie, come ha precisato Mamoli, affinché le proposte siano risultate realistiche e realizzabili. Restituire la viabilità attraverso il recupero delle strade radiali e anulari, prevedere un sistema pedonale anche per la piazza e soprattutto recuperare le piazzette di sestiere hanno rappresentato le tematiche salienti degli studi prodotti.
Alfredo Moretti
Riproduzione riservata © Il Piccolo