Parte bene Dolci di Frontiera Il neo? «Troppi gusti salati»

Dolci di Frontiera 2018, buona la prima. Il taglio del nastro per la manifestazione che fino a domani animerà corso Italia e corso Verdi è stato accompagnato dal gradevole sole quasi primaverile di mezzogiorno, nello stand dei Sapori dell’Impero dell’antica ditta dolciaria De Stabile.
Voci delle autorità a parte, la prima risposta dei goriziani alla manifestazione è stata positiva anche se sembra esserci qualche problema di orientamento. Alcuni sono infatti rimasti un po’ spiazzati dalle tante («troppe» per qualcuno) specialità salate, che, come annunciato, occupano quasi la metà dei circa 60 spazi espositivi. Tra le note di colore possiamo aggiungere che le varie proposte regionali che vanno dagli arancini allo street-food, passando dalla Chianina ai formaggi, spesso sono annunciate a viva voce degli ambulanti, i quali, per richiamare l’attenzione dei goriziani, fanno la stessa fatica dei volontari a caccia di denaro per Medici senza frontiere. Il gap culturale è insomma abbastanza visibile e l’approccio del consumatore locale è più simile a una fuga che a un’interlocuzione. Per vedere i risultati delle vendite bisognerà comunque aspettare i prossimi giorni, confidando nei favori del meteo.
Il sindaco Rodolfo Ziberna all’inaugurazione ha comunque rimarcato il concetto di «edizione numero zero» per Dolci di frontiera, manifestazione che il prossimo anno dovrebbe tornare arricchita e potenziata.
A ben guardare comunque già in questi giorni l’offerta è piuttosto significativa, almeno in termini gastronomici. La manifestazione curata dal Comune insieme alla JM Consulting si propone intanto come «l’ideale per una colazione dolce e salata all’aria aperta». Ciò non toglie che si possa mangiare e bere un po’ di tutto dalle 9 alle 21. Sono presenti tante regioni italiane oltre alla nostra: il Lazio, la Sardegna, la Liguria, la Toscana, l’Umbria, l’Abruzzo, l’Emilia Romagna, il Piemonte, la Sicilia e le Marche. I dolci stranieri provengono dall’Arabia, dall’Ungheria, dalla Francia, dalla Croazia, dalla Germania, dal Brasile e dalla Grecia. Entrando nel dettaglio, tra gli stand troveremo, ad esempio, il torrone di Tonara, biscotti di tutti i tipi anche vegani, marmellate dolci e salate, le carsoline, le zeppole, tutte le specialità siciliane come cassate e pasta di mandorle, ma anche frittelle di mela e krapfen a buon prezzo, baklave, sarme, thé allo zenzero, alla menta e caffè turco, churros spagnoli e ancora tanto altro. Di cultura o altri eventi non vi è traccia, ma come è noto il core business dell’attuale manifestazione è tutto nel piatto. –
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