Passa via Berlinguer ma in aula è scontro su fondi e migranti
la seduta
Divisi su tutto, anche su Berlinguer. Nell’ultimo Consiglio comunale di Staranzano, dove procede il braccio di ferro fra maggioranza e opposizione, l’intitolazione di una strada allo storico segretario nazionale del Pci è passato con i voti di Pd, Sinistra per Staranzano e Staranzano Partecipa, mentre Lega e Staranzano al Centro si sono espressi contro. Bocciando contestualmente anche il Documento unico di programmazione 2020-2022, illustrato dall’assessore ai Servizi finanziari, Flavio Pizzolato e la quinta variazione di assestamento di bilancio 2019-2021.
Il totale della manovra assomma a 785.906,05 euro per il 2019, 107.483,28 euro per il 2020 e 977,79 euro per il 2021. «Visto l’anno elettorale – dice Pizzolato – il termine della scadenza del 31 luglio e la redazione dei documenti da allegare, abbiamo deciso di fare un percorso che arrivi alla nota di aggiornamento del prossimo 15 novembre, che sarà completa anche della nuova programmazione e degli investimenti». Decisione che ha infuriato il centrodestra con una dura presa di posizione del capogruppo di Staranzano al Centro, Massimo Bruno, “sposata” anche dalla Lega con la capogruppo Tiziana Maioretto. «È una totale assenza di coerenza tra impegni presi in campagna elettorale e la programmazione per il prossimo triennio dove manca di progettualità finanziaria. Abbiamo zero previsione di spesa – sostiene Bruno – per la sicurezza urbana, per il turismo con il rilancio del litorale, per la tutela della salute con l’ambulatorio comunale, per lo sviluppo economico, per agricoltura e pesca con un Comune costiero e una forte presenza agricola e per energia e fonti energetiche».
A difesa dell’operato dell’amministrazione comunale il centrosinistra con gli interventi di Sara Paronitti (Pd) e di Matteo Negrari (Sinistra per Staranzano). Quest’ultimo sottolinea che «da anni il Comune opera con le energia rinnovabili con pannelli fotovoltaici sulle scuole, Isola della Cona e gli impianti sportivi».
Altro terreno di scontro la mozione “No al ripristino di un muro sul confine italo-sloveno” presentata dai consiglieri dem Paronitti, Pizzolato, Cernic e Moretto. «Gli sbarchi via mare sono drasticamente ridotti – spiega nel voto negativo Bruno – ora è il momento di preservare i confini via terra dato che evidentemente la Turchia e i Paesi balcanici hanno ridotto i controlli. Il problema deve essere risolto facendo rispettare Schengen garantendo la libera circolazione dei cittadini e del commercio, ma al contempo garantire la lotta alla criminalità organizzata perché la tratta dei migranti questo è nello Spazio Schengen. Numeri alla mano – aggiunge – i richiedenti asilo arrivati in Italia via Bosnia-Croazia-Slovenia da gennaio a giugno sono 1.080 di cui 143 già riportati al di la del confine sloveno, oltre agli arrivi a corrente alternata». Secca la replica di Negrari: «Il muro – dice – è fuori dal tempo. Basta con l’ideologia del terrore e dell’invasione del diverso. Non si possono creare barriere all’interno dell’Europa». —
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