Passeggio Sant’Andrea e viale Romolo Gessi: scarpata da sistemare

Un acquerello di Albert Rieger, datato 1862, ci documenta una “riviera di Sant’Andrea” oggi irriconoscibile: per forza, 160 anni fa non si era ancora provveduto all’interramento per la realizzazione del Porto nuovo e in pratica il mare giungeva a lambire l’attuale viale Romolo Gessi.

Passeggio Sant’Andrea è un tratto molto frequentato dal traffico urbano, perché conduce all’imbocco della Grande Viabilità e a uno dei varchi in Punto franco nuovo, quello del Molo VII. Ma è luogo anche di passeggiate e di temporanea ricreazione per le migliaia di “colletti bianchi” che lavorano all’Allianz, alla Fincantieri, all’Italia Marittima, alla Friulia e alle Autovie Venete. Purtroppo le scoscese scarpate, che mettono in comunicazione il Passeggio con viale Gessi, non godono di buona salute: l’asfalto dei percorsi è degradato, nella parte alta si notano cedimenti trasversali. L’arenaria delle murature, a sostegno dei tratti discendenti, appare visibilmente ammalorata.

Non si può attendere oltre: il Comune interviene con un progetto da 100.000 euro, eseguito e seguito dall’architetto Anna Nisi sotto la supervisione di Andrea de Walderstein, braccio destro di Giulio Bernetti per strade e verde pubblico. E l’acquerello di Rieger, che illustra l’amenità del sito, apre, quasi a civettuolo buon auspicio, la relazione dell’opera manutentiva. Necessitano sei mesi di attività restaurativa, basata sulla riqualificazione del percorso pedonale e dell’area gioco, sul ripristino dei muri a secco e delle scale in conci di pietra. Una nuova siepe di ligustro e una palizzata in legno lato-valle completeranno il recupero.

Se la particolarità del Passeggio come unione tra centro e periferia, come fulcro direzionale urbano meritava una specifica attenzione, vanno ancora menzionati gli 800.000 euro destinati a migliorare la percorribilità dei marciapiedi in alcune delle zone a più alta frequentazione pedonale. De Walderstein ha messo a punto due operazioni risanatrici per un totale di 800.000 euro, equamente ripartiti. La prima riguarda il centro e aree immediatamente adiacenti a esso: parliamo di corso Italia, via Battisti, via Giulia, via Udine, via Catullo (Fabio Severo). La seconda punta verso Sud: via Molino a Vapore, via Flavia, via Puccini, via Valmaura, via Palatucci, via Carpineto.

Infine, a cura stavolta dell’architetto Lucia Iammarino, via a un ampio programma di manutenzioni “domestiche”: appartamenti, parcheggi, enti sfitti, uffici, ascensori. Un refitting da 1 milione di euro. —



Riproduzione riservata © Il Piccolo