Passeur in fuga si schianta contro un albero durante l’inseguimento

Ha saltato il posto di blocco sloveno: a bordo aveva un’intera famiglia turca, illesa. Inseguito fino a Prebeneg e arrestato

Maria Elena Pattaro
La Polizia di frontiera impegnata nei controlli ai confini
La Polizia di frontiera impegnata nei controlli ai confini

Passeur in fuga dalla polizia finisce fuori strada e si schianta contro un albero. In auto con lui c’era un’intera famiglia di migranti turchi: mamma, papà e tre figli minorenni tra i 10 e i 17 anni. Poteva finire in tragedia, invece fortunatamente il bilancio è stato di un solo ferito, lieve. Si tratta proprio del conducente, arrestato in flagranza e attualmente ristretto nel carcere del Coroneo, in attesa della convalida. Deve rispondere di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Illesa invece la famigliola di stranieri salita a bordo della Skoda con targa croata per oltrepassare il confine.

Tutto è iniziato quando la vettura è stata intercettata a un posto di blocco della polizia slovena, al confine di Stato. La pattuglia ha intimato l’alt alla vettura per effettuare un controllo. Ma il passeur, anziché accostare come avrebbe dovuto, ha pestato l’acceleratore sfrecciando verso l’Italia. Gli agenti si sono lanciati all’inseguimento, informando nel frattempo i colleghi triestini, che non si sono fatti trovare impreparati, anzi. Il lungo inseguimento si è concluso con uno schianto sulla provinciale 11, tra Prebeneg e Caresana. La vettura ha fatto tutto da sola, senza collisioni con i mezzi che le stavano dando la caccia. La Skoda è uscita di strada finendo la propria corsa contro un albero della boscaglia.

I poliziotti hanno tirato fuori il conducente: nell’urto ha riportato un trauma al volto, dovuto probabilmente all’impatto con il volante. I passeggeri, invece, se la sono cavata senza un graffio: per loro solo un forte spavento. Sul posto è intervenuta un’ambulanza del 118 per prestare al ferito le cure del caso. L’uomo è stato poi tratto in arresto e trasferito nella casa circondariale del Coroneo, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

È accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, con l’aggravante di aver messo in pericolo l’incolumità dei migranti trasportati. Sono in corso ora accertamenti per capire se l’uomo faccia parte di una delle tante organizzazioni criminali che lucrano sulla pelle dei migranti. La Direzione distrettuale antimafia di Trieste ne ha sgominata una di recente, attraverso un’articolata indagine internazionale coordinata dal pm Federico Frezza.

Cinque gli arresti complessivi, di cui tre nel giugno del 2024 e altri due nei giorni scorsi, dando esecuzione al mandato di arresto europeo disposto nei confronti di altrettanti iracheni. Il sodalizio, con base in Germania, si faceva pagare fino a 8 mila euro a migrante e utilizzava b&b in cui alloggiavano anche gli autisti impiegati nei viaggi. —

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