Pd, Serracchiani segretario con oltre il 50%

Ma per la leadership nazionale anche il Friuli Venezia Giulia si schiera con Bersani
Pierluigi Bersani
Pierluigi Bersani
TRIESTE
Pierluigi Bersani prevale anche nella regione di Debora Serracchiani. Vincono loro due, anche se su mozioni opposte: l'ex ministro prevale alle primarie del Pd in Friuli Venezia Giulia con il 45,3% dei voti (Dario Franceschini è lontano circa 6 punti), l'europarlamentare succede a Bruno Zvech con il 51,6%. I numeri non sono definitivi - ancora ieri sera mancavano i dati di una ventina di seggi udinesi - ma non ci sono dubbi sul risultato finale. Nel dettaglio delle province, il risultato migliore per Bersani è quello di Trieste (48%), mentre Franceschini tocca il 43,5% a Gorizia, a un'incollatura dall'ex diessino (44,5). Quanto a Ignazio Marino, l'otusider, 51.506 votanti (50.867 voti validi) e lo scrutinio di 184 seggi su 191 lo attestano al 15,7%, con il miglior risultato a Trieste (19,5%).


Il confronto regionale vede Enzo Martines (36,5%, quasi il 40% a Pordenone) staccato di una quindicina di punti dalla Serracchiani (oltre il 53% a Udine e Gorizia), ma erano 25 dopo il voto dei circoli, mentre Cristina Carloni tocca l'11,9%, con la punta di Trieste (15,8%). Questione di effetti. Quello Serracchiani e quello Englaro. Il segretario nazionale in Friuli Venezia Giulia vince con 8 punti in meno rispetto alla media italiana e Marino, le cui posizioni sono sempre state vicine alla battaglia del padre di Eluana, ottiene oltre 3 punti in più rispetto al resto del Paese.


Ma c'è anche l'effetto dei big regionali - Moretton, Brussa, Iacop -, quello politicamente più rilevante. La loro lista, non collegata alla neosegretaria regionale, supera "Con Debora Serracchiani, semplicemente democratici per Franceschini" di oltre 3.400 voti: 11.624 preferenze a 8.210. Ci si comincia a contare, Moretton non fa finta di non saperlo: «È la riprova che il nuovismo tout court non è esaustivo e che solo il rinnovamento coniugato con l'esperienza può dare risultati straordinari.


L'impegno della nostra lista è stata importante per consentire alla nostra mozione di superare di vari punti la media nazionale del voto di Franceschini. A livello personale a Pordenone ho voluto mettere la mia faccia candidandomi a capolista, un bel valore aggiunto». Ancora Moretton esulta per l'affluenza: «Per non deludere gli elettori dovremo ora essere capaci di amalgamare le diverse culture ridando equilibrio al Pd quale forza moderata di centro riformista». «La strepitosa affluenza è il dato da cui partire per ogni riflessione - aggiunge Martines -. La vittoria di Bersani? Un grande risultato che mostra come il popolo delle primarie abbia condiviso in pieno le istanze di sobrietà e concretezza del nuovo segretario».


È il primo giorno del dopo Zvech. «È stata una grande prova di forza democratica e organizzativa - sottolinea l'ex segretario regionale -, il merito è di tantissimi volontari che hanno consentito questa giornata». E adesso? «Ci sono le condizioni della massima unità e certo questo non è un dato estetico, auguri di buon lavoro a tutti. Debora non ha bisogno di consigli, saprà trovare la sua strada. Il mio futuro? Sono a disposizione di un partito che lascio in buona salute: è arrivato il momento del Pd». Non manca la battuta dal fronte avverso. «L'esito delle primarie? Finalmente Franceschini si potrà rimettere la giaccia» dice, sorridendo, Ettore Romoli.
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