Pedofilo triestino latitante da due anni arrestato a Pola

GORIZIA. Pedofilo triestino condannato a una pena definitiva a sette anni e tre mesi di reclusione catturato dopo due anni di latitanza a Sissano, vicino a Pola.
Il provvedimento esecutivo per la carcerazione di Bruno Cliselli, di 74 anni, era stato emesso dalla Procura della Repubblica di Gorizia nell'agosto del 2015, al termine dell'iter giudiziario che aveva portato alla sua condanna per ripetutiti e aggravati episodi di violenza sessuale ai danni di un minore, che all'epoca non aveva ancora compiuto i dieci anni.
I fatti erano accaduti a bordo di un'imbarcazione a Grado, nel 2007 e nel 2008, ma dall'emissione della sentenza definitiva aveva fatto perdere le sue tracce lasciando l'Italia. Nel frattempo era stato cancellato per irreperibilità dal comune di Rivignano, dove risiedeva ed in precedenza aveva gestito un'attività commerciale.
Dal momento in cui il procuratore della Repubblica di Gorizia ha dato incarico alla Squadra mobile di Gorizia di cercarlo, ovvero dall'estate scorsa, sono stati svolti mirati servizi di appostamento, per quasi due mesi di fila lo si è atteso nei pressi dello sportello dove avrebbe dovuto nuovamente presentarsi a riscuotere la pensione, ma non si è mai visto. la sua passione per la barca a vela ha condotto allora gli investigatori ad approfondire le ricerche nelle località di mare.
Un incidente avuto con la sua vettura in Croazia, in tempi precedenti, e una serie di indagini tecniche di una certa complessità, svolte con sistemi innovativi e di ultimissima generazione che il procuratore Massimo Lia, ha autorizzato ad impiegare coordinando le attività d'indagine, hanno ristretto il campo intorno ai suoi spostamenti e ai suoi contatti, fino a comprendere che l'uomo disponeva di un natante ormeggiato in una "marina" istriana, che usava per la pesca e talvolta anche come dimora.
È stata estesa la cattura in ambito internazionale con il mandato di arresto europeo richiesto dalla locale procura della repubblica e con l'ufficiale di collegamento italiano in croazia sono stati avviati stretti contatti al fine di indirizzare la sezione catturandi della polizia croata alla sua individuazione.
Lo scorso 8 febbraio un amico del Cliselli è partito dall'Italia per raggiungerlo, ma il personale della squadra mobile nella notte è riuscito ad installargli sul veicolo un localizzatore gps attraverso il quale si sono seguiti i suoi spostamenti.
Fotografie, indirizzi e ogni altra risultanza dell'attività investigativa pregressa sono stati comunicati, attraverso l'ufficiale di collegamento, alla polizia croata che si è messa in azione con diverse unità operative. Guidati dal localizzatore, e da altri sistemi tecnici, la sera i due sono stati fermati: l'amico è potuto rientrare in Italia, Cliselli è stato arrestato ed attende l'estradizione nel carcere di Pola.
Per il capo della mobile goriziana Claudio Culot «è stato un ottimo esempio di collaborazione internazionale, fortemente favorita dal servizio centrale operativo della polizia di Stato e dal servizio per la cooperazione internazionale di polizia che hanno autorizzato lo scambio informativo e le attività congiunte».
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