Per i bimbi nido più vicino con i video delle maestre

Bonaventura Monfalcone-19.03.2018 Asilo Nido-Staranzano-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-19.03.2018 Asilo Nido-Staranzano-foto di Katia Bonaventura

STARANZANO

Sguardo fisso sul display, ditino pronto a cliccare, sullo sfondo le nenìe e i motivetti a scandire la giornata. È un pezzo dell’asilo da asporto, il servizio al domicilio dei bimbi iscritti al nido Guido Rossa di Staranzano. Un vero e proprio take-away di allegria che i pargoli hanno imparato ad apprezzare. Pillole di attività, o meglio di didattica a distanza, caricate su video e postate su una chat dedicata, che le maestre dell’istituto hanno impacchettato proprio per i “loro” piccoli, accuditi fino a tre mesi fa nelle coloratissime stanze di piazzale Unicef. Ci sono le canzoni più gettonate, quella del treno che fa ciuf-ciuf, delle streghe, del bruco o dei colori: i bimbi guardano i video con la mamma e si illuminano replicando parole e gestualità. Ma anche le poesie, le storie sfogliate al nido di Pik Badaluk e Ugo Canguro, le foto per mantenere vivi i dolci ricordi. Riservati ai genitori, invece, suggerimenti su come affrontare i piccoli scogli che si potrebbero prospettare in un periodo di crescita tanto delicato e particolare come quello del lockdown, senza tralasciare i consigli evergreen sullo spannolinamento, rivolti alle mamme dei più grandicelli che a settembre saluteranno la scuola materna.

La vita, per i bambini a digiuno di scuola, nel senso più ampio e nobile del termine, cioè di educazione, formazione, di vissuto e interazione con gli altri coetanei, si è fatta difficile ai tempi del Covid-19. Senza asilo, senza parco gioco, senza amichetti. Per questo Michela, Arabella, Raffaella, Tania, Francesca, Helga, Nadia, Teresa e perfino il cuoco Marino (che alle mamme ha insegnato con i suoi simpatici tutorial a cucinare torta, pizza, pappa e barchette di carne alla “maniera dell’asilo”) hanno pensato di cimentarsi con la videocamera del telefonino e dedicare pensieri e tempo ai bimbi.

La sospensione dei servizi educativi, causata dal coronavirus, ha determinato infatti una situazione grave e complicata per le famiglie e le educatrici. La chiusura, inaspettata e improvvisa del nido, ha creato un senso di instabilità, di insicurezza. L’emergenza ha cambiato il modo di vivere. Per questo, considerando che il nido è il luogo fondamentale per la vita sociale dei piccini, uno spazio di partecipazione e ascolto, ma anche di accoglienza, tutto il personale della struttura (non solo le maestre, ma appunto anche il cuoco e le bambinaie) ha voluto abbracciare famiglie e piccoli con il progetto di didattica a distanza. Un’attività avviata l’8 aprile e articolata su tre incontri settimanali con le famiglie, attraverso la chat WhatsApp. Dunque video e registrazioni vocali in cui si alternano storie, canzoni e filastrocche, si suggerisce come preparare dei menù adeguati ai bimbi, si dipinge e si promuove il riciclo degli oggetti in modo creativo.

«Non possiamo avere per ora altro contatto con le famiglie – spiegano dal nido –, ma la relazione c’è, non si è rotta, non si è spezzata. Il riscontro da parte dei genitori ne è testimonianza: alla fine dell’anno scolastico questo collegamento diventerà una “storia” sociale, empatica e formativa per ciascuna delle persone coinvolte». –

T. C.

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