Petizione a difesa delle donne Chiesti più controlli sui rifugiati

Garantire maggiore sicurezza in città, iniziando da un più severo controllo degli arrivi dei rifugiati «che andrebbero impegnati in lavori di utilità sociale», e tutelando soprattutto le fasce più...
Di Ugo Salvini

Garantire maggiore sicurezza in città, iniziando da un più severo controllo degli arrivi dei rifugiati «che andrebbero impegnati in lavori di utilità sociale», e tutelando soprattutto le fasce più deboli della popolazione, come gli anziani e le donne, «che devono poter essere libere di circolare, senza dover essere preoccupate per la presenza di gruppi di malintenzionati». Questo il pensiero di Roberto Bolelli, segretario dell’associazione Italiani di Trieste, che ieri ha chiamato sia l’attuale sindaco Cosolini sia colui che eventualmente sarà chiamato a sostituirlo dopo il voto «a riflettere sul fatto che Trieste sta perdendo la sua connotazione di città sicura, per adottare le necessarie misure». «C’è una maggioranza silenziosa, che non va nelle piazze a urlare, ma manifesta un’esigenza di sicurezza che è sempre più diffusa - ha detto Bolelli - perché sappiamo di aggressioni avvenute a Muggia, nel corso del Carnevale, ai danni di donne giovani. Non additiamo colpevoli, ma osserviamo che le politiche di accoglimento a Trieste hanno evidentemente originato situazioni negative. Continueremo a raccogliere firme in calce alla petizione che abbiamo preparato perché non è tollerabile che gruppi o branchi possano pensare di avere diritto di violare le regole della società civile. Chiediamo una maggiore presenza della polizia locale in alcuni punti chiave della città - ancora Bolelli - inoltre, facendo lavori socialmente utili, come le pulizie in alcune aree, i rifugiati, che sono soprattutto maschi e giovani, potrebbero impegnarsi e magari non avere l’opportunità di infastidire le donne». Infine Bolelli ha chiesto «un puntuale rendiconto di come sono spesi i soldi pubblici per gestire l’immigrazione».

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