Petizioni e referendum entrano nello Statuto del Comune di Muggia

Per consentirlo il Consiglio ha dato il via libera all’istituzione di una Commissione per studiare le forme di partecipazione
Foto BRUNI TRieste 15 03 10 Muggia:il centro-il Municipio
Foto BRUNI TRieste 15 03 10 Muggia:il centro-il Municipio

MUGGIA . Integrare il nuovo Statuto comunale inserendo la regolamentazione di istituti di partecipazione democratica quali petizioni e referendum popolari. È questo il senso della delibera approvata di recente all’unanimità dal Consiglio comunale muggesano. Tutti i partiti politici presenti in aula hanno dato il via libera all’istituzione di una Commissione consiliare temporanea di studio per la redazione del regolamento sugli istituti di partecipazione. Perentorio l’assessore agli Affari generali del Comune di Muggia Stefano Decolle: «È un compito importante che, se non fatto, rende incompleto il lavoro per la stesura e l’approvazione del nuovo Statuto comunale».

Nello Statuto sono contenute le varie forme di partecipazione che dovranno essere interessate da una regolamentazione volta a favorire la partecipazione popolare appunto e la tutela dei diritti civici. Petizioni, proposte di iniziativa popolare a voto consiliare, consultazioni, diritto di partecipazione. Ma anche il referendum consultivo dovranno essere al centro dell’impegno di questa Commissione. «All’approvazione dello Statuto abbiamo preso un impegno morale nel dare corso ai vari regolamenti per disciplinare le forme di partecipazione già previste dalle norme e dallo Statuto stesso. È nostra precisa volontà dare un seguito concreto a quanto iniziato», ha rimarcato Decolle.

Era il 17 ottobre scorso, infatti, quando il Consiglio aveva approvato le modifiche apportate dalla “Commissione Consiliare temporanea per la revisione dello Statuto Comunale e del Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale di Muggia” ai due importanti documenti dell’Ente grazie ad un proficuo lavoro collegiale durato oltre sei mesi. Nello stesso Statuto è previsto il rinvio ad un regolamento sugli istituti di partecipazione di cui, al momento, il Comune non è però dotato. Ed è in quest’ottica che, per proporre un testo da condividere in Consiglio, si è reputato opportuno affidare il compito ad una Commissione appositamente istituita. Sarà composta da soli consiglieri comunali e la sua attività è disciplinata in analogia a quanto previsto per le Commissioni consiliari permanenti dal regolamento.

Vedrà la presenza di un consigliere per ogni gruppo consiliare a cui si attribuisce un numero di voti secondo il sistema ponderale in modo da garantire la migliore funzionalità e la massima partecipazione ma di contenere, al contempo, il numero dei componenti in misura adeguata. «La partecipazione alle sedute avverrà a titolo gratuito per contenere i costi degli organi istituzionali», ha aggiunto l’assessore Decolle. Lo stesso Decolle potrà partecipare alla seduta della Commissione, ma senza diritto di voto e senza rientrare nel conteggio dei componenti necessari a raggiungere il quorum strutturale. Quorum che, in ragione della possibile frequenza delle sedute, si è ritenuto nella misura di un numero di componenti che rappresenti un terzo dei voti ponderali per la validità delle sedute, così da conciliare la presenza di una adeguata rappresentanza con la semplificazione dei lavori di questa nuova Commissione.

Un ultimo dato importante: saranno quattro i mesi di tempo a disposizione per presentare una proposta che disciplini le forme di partecipazione della popolazione all’attività amministrativa del Municipio.

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