Inizia l’era Petronzi alla Prefettura di Trieste: «A disposizione della città»
L’omaggio ai Caduti a San Giusto e l’incontro con il sindaco Dipiazza prima dell’insediamento ufficiale. Il profilo e le prime dichiarazioni dall’immigrazione a Porto Vecchio

Si è insediato lunedì mattina il nuovo prefetto di Trieste, Giuseppe Petronzi. Dopo una stretta di mano con il questore Lilia Fredella a margine della deposizione di una corona di alloro al Monumento ai Caduti sul colle di San Giusto, è stato accolto in Municipio dal sindaco Roberto Dipiazza che gli ha illustrato il progetto e i lavori in Porto Vecchio.
Incontrando la stampa ha toccato diversi temi, tra questi quello dei migranti in piazza della Libertà e nei magazzini del vecchio scalo. «Un déjà-vu – ha spiegato nel corso di un incontro con la stampa e facendo riferimento al suo precedente incarico con questore di Trieste –. Si tratta di un fenomeno forse accelerato rispetto ad allora sotto alcuni aspetti».
E, facendo riferimento alle occupazioni dei magazzini del vecchio scalo da parte di migranti, ha affermato: «Se ci sono dei lavori da fare in quell’area bisogna consentire che procedano, se ci sono delle quote di umanità da rispettare, le rispetteremo».
Martedì il prefetto incontrerà la procuratrice Patrizia Castaldini. Per mercoledì è stata convocata una riunione di coordinamento con le forse dell’ordine e poi il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. «Entro subito in gioco, mi metto a disposizione», ha sottolineato.
La carriera
Nato a Benevento, classe 1962, Petronzi vanta un profilo di elevata esperienza, iniziata nella Polizia di Stato nel 1990. Negli anni ha ricoperto importanti incarichi per il contrasto al terrorismo internazionale: dal 2004 al 2015 ha ricoperto il ruolo di dirigente della Sezione Antiterrorismo.

Nel 2006 era stato nominato coordinatore del “Gruppo di Lavoro Intelligence per i Giochi olimpici Invernali Torino 2006”. Lasciata Trieste, era diventato questore di Milano. Nel maggio dello scorso anno la nomina a prefetto di Trento, fino all’indicazione quale prefetto di Trieste nel Consiglio dei ministri dello scorso 13 luglio.
Per Petronzi è un ritorno a Trieste, considerando che è stato questore nel capoluogo giuliano dal gennaio del 2019 al dicembre del 2020. Una figura che conosce quindi già molto bene la città e che l’ha accompagnata in due momenti tragici: il primo, che preserva indelebile nella sua memoria e nel suo cuore come ha più volte testimoniato, è stato l’omicidio dei due agenti Matteo Demenego e Pierluigi Rotta. Poi lo scoppio della pandemia, con la complessità dei controlli nel primo severo lockdown.
L’intervista completa
Nell’intervista al Piccolo uscita il 16 luglio, Petronzi si è detto «gratificato» della nomina a Trieste, che considera «un ritorno a casa». Di seguito l’intervista completa.
Riproduzione riservata © Il Piccolo