Braccialetto elettronico e domiciliari per il presunto piromane di Trieste
Per gli investigatori sono decine gli episodi che potrebbero essere riconducibili al 35enne guardiafuochi. L'indagato respinge le accuse. L’avvocato: “È molto provato”. Si indaga anche sui danneggiamenti ai danni delle autovetture di dipendenti Asugi all’ospedale di Cattinara

Arresti domiciliari con braccialetto elettronico per il presunto piromane arrestato all'alba di lunedì. In attesa del braccialetto, il 35enne guardiafuochi Marco Zaccaria torna nella propria abitazione. Così ha deciso la gup Manila Salvà al termine dell'udienza di convalida. La misura riguarda il rogo di 11 veicoli avvenuto davanti alle "case dei puffi" nella notte tra domenica e lunedì.
Ma l'uomo è indagato anche per episodi pregressi: in tutto una trentina di incendi. Stamattina si è avvalso della facoltà di non rispondere. L'indagato respinge le accuse. "E' molto provato, interpelleremo il suo medico curante per avviare una terapia che lo aiuti a superare questi momenti" afferma il suo legale Andrea Cavazzini.
Al 35enne, un guardiafuochi che lavora in una struttura pubblica, vengono contestati i reati di incendio, di resistenza a pubblico ufficiale e anche di lesioni perché ha ferito un agente durante l’arresto.
Ad arrestarlo, dopo l’ultimo blitz incendiario a Borgo San Sergio, sono stati gli investigatori del Nucleo di Polizia Giudiziaria e del Nucleo Contrasto Violenza Stalking e Abusi della Polizia Locale di Trieste.
Dopo la notizia dell’arresto emergono ora nuovi dettagli. La prima segnalazione di danneggiamento alla Polizia locale è avvenuta in seguito a una denuncia presentata al Nucleo Contrasto Violenza da parte di una ragazza triestina, oggetto da tempo di "particolari attenzioni non desiderate" da parte dell'arrestato.
Successivamente lo stesso Nucleo ha recepito altre denunce per incendi su autovetture di conoscenti e non del presunto piromane.
Analizzando numerosi indizi e collegando tutti gli eventi nel corso degli anni (dal 2023, ma non si esclude siano anche precedenti) si sono potute evidenziare decine di danneggiamenti e incendi che potrebbero essere riconducibili al guardiafuochi.
Sono inoltre ancora al vaglio degli investigatori, i numerosi danneggiamenti che da anni sono stati perpetrati ai danni delle autovetture di dipendenti Asugi all’ospedale di Cattinara.
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