Piromani a San Giorgio, a fuoco tre cassonetti

SAN GIORGIO DI NOGARO. Bruciati nella Bassa tre cassonetti tra San Giorgio di Nogaro e Porpetto, in un continuum lungo la Strada provinciale 80. In tutti e tre i casi i Vigili del fuoco di Cervignano, intervenuti sul posto, sono riusciti a spegnere le fiamme e a mettere in sicurezza l’area prima che l’incendio si propagasse ai contenitori vicini, non evitando però che due fossero rovinati.
Come ha spiegato ieri il responsabile del Comando provinciale dei Vigili del fuoco, Valmore Venturini, la serie di attacchi, è stata messa a segno con la stessa tecnica di quelli di Udine, che è semplice ed efficace. Si è appiccato il fuoco a della semplice carta magari con l’aiuto di un accendino, in quanto fiammiferi bruciati non sarebbero stati rinvenuti sui luoghi del misfatto, la si è buttata dentro il contenitore e, senza utilizzare liquido infiammabile, si raggiunge l’obiettivo: e si innesca così l’incendio. Diverse le domande che le forze di polizia si pongono, perchè prima non si è mai avuta questa sequenza.
Come mai si sono colpiti i numeri civici 1 e non altri? Si tratta solo di un caso, o forse perchè tutti ubicati lungo la Provinciale 80, sulla quale è facile dileguarsi se si viene scoperti? Può essere stato quello della scorsa notte, solo un caso di emulazione oppure ad agire è il piromane che colpisce Udine?
Intanto i danni li paga il contribuente: un contenitore costa infatti circa 500 euro.
«Si tratta di un deprecabile atto di inciviltà- commenta il sindaco di San Giorgio,Pietro Del Frate. Speriamo si tratti di un caso isolato, che non si ripeta più. Come comune metteremo in atto l'attività necessaria per individuare i responsabili».
Potrebbero essere la visione delle telecamere poste sulla strade in uscita dal centro. Sul luogo degli incedi sono intervenute le pattuglie di Mortegliano, per San Giorgio, e di Cervignano per Porpetto. Le indagini sono state avviate dai carabinieri delle stazioni di San Giorgio e Torviscosa, competenti per territorio.
I pompieri non hanno dubbi al riguardo. E un mese fa era capitato a Tolmezzo dove era stato incendiato un contenitore della carta. Anche in quel caso non si era trattato di un incidente.
Il raggio di azione delle emergenze insomma si sta allargando e i vigili del fuoco sono costretti a sprecare uomini e risorse per inseguire le scie di fuoco lasciate dai piromani e dai possibili emulatori. Perché sembra chiaro ormai che a colpire non è un’unica mano.
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