Polidori sul castello di Muggia: «Prelazione? Ma dov’era il Pd?»
Il sindaco rompe il silenzio sulla vendita a una srl e l’opzione per gli enti pubblici: «Servirebbero 3,3 milioni più i costi di gestione, ma la vicenda non finisce qui...»

La vendita del castello continua a tenere banco a Muggia. Dopo le dichiarazioni degli ex sindaci Nesladek e Marzi, che spingono per una prelazione del bene da parte degli enti pubblici, il sindaco Paolo Polidori, accantonato il silenzio iniziale, sceglie di intervenire. Avrebbe voluto aspettare l’ufficializzazione dell’acquisto – dopo i sessanta giorni di tempo necessari, affinché, il ministero della Cultura e gli enti locali territoriali valutassero il diritto di prelazione – ma il dibattito e le polemiche incalzano.
«Ho assistito a una sorta di “circo” – così Polidori – tra chi ha cercato di conquistare visibilità innescando anche sterili polemiche. Ho letto e ho sentito che il Pd (con il capogruppo Francesco Bussani, ndr) pretenderebbe che il Comune esercitasse il diritto di prelazione sul castello di Muggia. Mi chiedo, come prima cosa, come mai, quando parecchi anni fa proprio loro amministravano il municipio e il castello era in vendita a un prezzo ben più modesto di oggi, non l’hanno acquistato? Perché allora non si sono appellati, come fanno adesso, al diritto di prelazione?».
Polidori evidenzia anche le tempistiche alquanto lunghe che hanno portato alla compravendita tra i coniugi Bossi e la società acquirente, la Culture, Arti e Saperi: «Voglio ricordare che la trattativa attuale è durata circa un anno, quindi mi chiedo finora dove erano?».
Nello specifico il primo cittadino entra nel merito delle dichiarazioni del dem Bussani sulla gestione dello storico immobile: «Il consigliere Bussani parla di una gestione pubblica del castello economicamente sostenibile, guardandosi bene, però, dall’indicare come le risorse andrebbero reperite a fronte di un maniero che ha costi di manutenzione molto elevati: forse togliendo soldi dal sociale? O dalle manutenzioni delle strade? O forse dalla sicurezza? Dimenticando, anche lui, che quando la sua parte politica, anni fa, avrebbe potuto comprare il castello, comunque non l’ha fatto. L’ha fatto invece la famiglia Bossi che ha curato con attenzione e passione un pezzo di storia di Muggia».
Il primo cittadino entra poi nello specifico delle richieste avanzate: «Un altro aspetto fondamentale che non viene citata da Bussani & company è che dalla data di compravendita, comunicata dal ministero al Comune il 16 dicembre, la Soprintendenza dispone che, per legge, se Comune o Regione volessero esercitare il diritto di prelazione, avrebbero a disposizione poco tempo per farlo. L’ente dovrebbe quindi reperire risorse, ben 3,3 milioni di euro – cosa impossibile – e approvare il provvedimento in Consiglio comunale. È chiaro che qui manca completamente la cognizione di causa, oppure si tratta dell’ennesima presa in giro ai cittadini, il che rende questo Pd sempre più imbarazzante per le sciocche strumentalizzazioni che ha il coraggio di proporre. Bussani parla addirittura di raccolta firme, per una proposta impossibile da attuare».
Infine Polidori si è dice dispiaciuto per i coniugi Bossi che «leggendo tutte le notizie emerse, non credo stiano apprezzando tutto ciò che, ahimè a vanvera, si sta narrando», e anche per la nuova proprietà «che aveva chiesto ancora per poco tempo riservatezza, perché credetemi, quando sarà il momento, questa è una storia che varrà la pena di raccontare».
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