Ponte di Sabbioncello, in arrivo dalla Cina la prima campata

Terminata la posa dei pali di supporto, adesso si inizia a posare la struttura d’acciaio. Il peso sarà di 6 mila e 831 tonnellate

FIUME. Sta avanzando senza battute d'arresto la realizzazione di quello che attualmente è il maggiore progetto infrastrutturale in Croazia e cioè il ponte di Sabbioncello (Pelješac in croato), nella Dalmazia meridionale. Giorni fa in Cina è stata costruita parte della campata d'acciaio: sono 400 segmenti, alcuni dei quali lunghi 12 e gli altri 6 metri, con i primi 30 blocchi – come speiga l'investitore dell'opera, l'azienda pubblica croata Hrvatske ceste – che partiranno via mare verso l'Europa intorno alla metà di gennaio dell'anno prossimo. Il loro arrivo nelle acque di Sabbioncello è annunciato alla fine di gennaio o agli inizi del mese successivo.

Pesano complessivamente 6 mila e 831 tonnellate. Dopo che sono stati impiantati sul fondale i piloni che sorreggeranno il ponte lungo 2 chilometri e 400 metri, a breve si avrà dunque l'inizio del montaggio delle parti metalliche della gigantesca infrastruttura. Il ponte, come noto, collegherà la Dalmazia del Sud e il resto della Croazia, scavalcando il corridoio di Neum, l’unico sboocco al mare della Bosnia-Erzegovina.

Avversato da questo Paese (Sarajevo ritiene che la costruzione le impedirà il libero accesso alle acque internazionali), il ponte viene costruito dal gruppo China Road and Bridge Corporation, nome molto noto negli ambienti edilizi internazionali, con esperienze importanti nell’approntamento di megastrutture. Stando a quanto confermato a più riprese dal governo croato, i cinesi meritano il massimo dei voti per quanto stanno facendo, cosicché l’inaugurazione dovrebbe rispettare il termine di consegna previsto, fissato per l’estate del 2021. Il costo dell’imponente opera, avversata da una consistente fetta dell’opinione pubblica croata che parla di spesa esagerata ed inutile, è di 280 milioni di euro, investimento coperto nella misura dell’85 per cento e a fondo perduto dall’Unione europea.

Avrà quattro corsie e sarà sospeso ad un’altezza di 55 metri dalla superficie del mare. Il picco dei lavori riguarderà la fine dell’anno venturo, quando il cantiere dovrebbe avere sui 400 occupati, di cui la maggioranza saranno lavoratori cinesi, con altre 250 persone che si occuperanno della produzione di acciaio. Nelle scorse settimane, era stato pure risolto il problema delle strade d’accesso (30 chilometri) al ponte, con gli appalti affidati all’edile austriaca Strabag e alla greca Avax. La Strabag avrà il compito di edificare in 28 mesi e per 478,3 milioni di kune, circa 64,4 milioni di euro, la strada Duboka–Sparagovici/Zaradeže. 

 

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