Porto Buso rinasce come polo turistico

Via alla ristrutturazione della caserma. Museo storico e albergo
GRADO . Porto Buso rinasce a nuova vita turistica. Sono iniziati infatti i lavori di ristrutturazione dell’ex caserma della Guardia di Finanza Enrico Martinelli nell’isola. Un intervento che fa parte di quelli relativi all’Albergo diffuso in laguna che godono di uno specifico contributo regionale. E sempre a Porto Buso per il futuro sono previsti altri interventi fra i quali la realizzazione di un piccolo Museo degli eventi bellici dell’isola che come è noto, proprio per via della guerra, è stata anche il confine fra Austria e Italia. C’è da rilevare che l’edificio, che sarà ora ristrutturato, è abbandonato da molti anni e si trova in uno stato davvero indecoroso, in uno stato di pieno degrado. È lungo quasi 32 metri ed ha un piano rialzato oltre a vari servizi. Inoltre sul retro dell’edificio si trova anche una costruzione costituita da due corpi a pianta quadrata edificati su due piani (uno dotato di torre piezometrica) e da un elemento di collegamento. A fianco poi si trova anche un pozzo artesiano tuttora funzionante che rifornisce di acqua. Tra l’edificio principale e il manufatto dei servizi, si trovano anche le vasche di decantazione delle acque reflue ed il relativo collettore di scarico.


Il progetto prevede una completa ristrutturazione (praticamente il rifacimento ex novo di tutto) che rinnoverà completamente la struttura per una spesa di un milione e 127 mila euro. Un rifacimento con una nuova destinazione d’uso a carattere pubblico – didattico. Uno nuovo sito turistico in laguna. Il progetto si propone, dunque, di convertire l’immobile dismesso in edificio polifunzionale, con sala reception e didattica, sala convegni e conferenze e spazi per il coffe break e sala ristoro. Fra le altre cose va evidenziato che l’idea è di seguire il protocollo Casa Clima ovvero di ristrutturare o costruire utilizzando materiali ed elementi edili scelti dal punto di vista ecologico e salutistico. In ogni caso, è stato precisato, esaminando il completo ciclo di vita, dalla produzione all’utilizzo fino allo smaltimento del materiale. Il contratto prevede che i lavori – che sono lunghi, e costosi, anche perché necessario trasportare tutto il materiale via laguna o via mare – debbano essere ultimati entro il 9 ottobre del prossimo anno. Tra l’altro il progetto complessivo, non prevede la semplice ristrutturazione dell’edificio, ma anche il recupero e la riqualificazione di parte dell’area degradata circostante, valorizzando l’ambiente e tutti i sistemi a esso connessi. In realtà quello in atto è il primo di una serie di interventi che dovranno riguardare complessivamente l’intera isola di Porto Buso per rendere l’isola un luogo di interesse storico e ambientale, un luogo per lo studio e lo svago, formativo ed educativo sulle tematiche ambientali e sul risparmio energetico, inserita inoltre nel progetto a scala territoriale dell’albergo diffuso della laguna di Grado. Ovviamente anche la sistemazione dei tratti di argine dell’isola fortemente danneggiati dalle mareggiate, sarà una condizione necessaria per preservare in futuro qualsiasi intervento, con il conseguente ripristino di un agevole percorso perimetrale panoramico, a integrazione del sistema dei percorsi interni. E naturalmente ci sarà sempre il collegamento attraverso il percorso esistente con l’isola di Anfora. Tra l’altro il progetto prevede l’adeguamento di parte di questo percorso per permettere la percorribilità da parte di veicoli con motore elettrico atti al trasporto di persone disabili o di materiale vario.


Per quanto riguarda il futuro c’è anche l’intenzione, oggi non oggetto d’intervento, di utilizzare la piccola palazzina ex uffici e comando dell’area nord come alloggi per l’albergo diffuso mentre per i manufatti a sud, il primo con torre, sarà adibito in futuro a piccolo Museo degli eventi Bellici dell’Isola e il secondo, un Bunker-Napoleonico Austro-Ungarico, come punto di osservazione della laguna.


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