Porto di Trieste paralizzato dallo sciopero dei lavoratori, i sindacati: “Adesione all’80%”

Lo sciopero è stato proclamato a livello nazionale in risposta al blocco delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo. D’Agostino: “Solidale con i lavoratori”

Diego D'Amelio
I lavoratori portuali in presidio (Bruni)
I lavoratori portuali in presidio (Bruni)

TRIESTE Sono circa duecento i lavoratori portuali che nella mattinata di oggi, 5 aprile, si sono riuniti in presidio davanti alla sede dell’Autorità portuale in via von Bruck, in occasione dello sciopero generale dei portuali proclamato da Cgil, Cisl e Uil in risposta al blocco delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale.

La mobilitazione è stata indetta in tutta Italia nei primi turni di lavoro dal 3 al 5 aprile, ma a Trieste e Genova le sigle hanno deciso di compattare lo sciopero su una singola giornata.

Sciopero nel porto di Trieste, il presidente D'Agostino: "Vicino ai lavoratori"

A Trieste l’adesione è stata altissima, tanto che lo scalo è completamente paralizzato.

I primi lavoratori a fermarsi sono stati quelli del turno di notte del Molo VII: le braccia delle gru tutte alzate accanto alla nave oceanica portacontainer Evergreen ne era il simbolo più tangibile.

Il clima davanti alla sede dell’Authority, dove in mattinata c’è stato un incontro tra una delegazione di Cgil, Cisl e Uil e il presidente Zeno D’Agostino, è sempre stato molto disteso.

"Rileviamo finora delle percentuali di adesione attorno 80% dei lavoratori, con un sostanziale blocco delle attività portuali triestine”, hanno spiegato in una nota i sindacati.

D’Agostino ha spiegato di essere “sempre dalla parte dei lavoratori. Il periodo è complesso, ma armatori e terminalisti hanno avuto utili importantissimi negli anni della pandemia e c’è un’inflazione fortissima che va riconosciuta”

Presenti anche alcuni esponenti del Pd e di Adesso Trieste, e Francesco Mariani e Marco Storchi, rispettivamente presidente dell’Agenzia di lavoro portuale e direttore generale di Porto Trieste Servizi, venuti a portare solidarietà ai lavoratori.

I portuali chiedono l’aumento delle retribuzioni per adeguarle ai tassi di inflazione, ma la mobilitazione serve anche a chiedere l’attivazione del fondo per il prepensionamento dei lavoratori dei porti e l’inserimento del lavoro portuale tra le mansioni usuranti.

Riportiamo di seguito il comunicato dei sindacati

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