Poste, forti ritardi e disservizi Auguri di Natale arrivati ora

Un tempo suonava due volte. Poi, ha iniziato a suonare un giorno sì, un giorno no. Ora non suona proprio. Il soggetto è il caro, vecchio postino. La consegna della Posta continua ad essere consegnata a singhiozzo. E la rabbia, ormai, è esplosa.
Le segnalazioni sono a getto continuo: attraverso telefonate alla redazione, attraverso post su Facebook. Il problema si manifesta a macchia di leopardo: a Lucinico, alla Madonnina, a San Rocco ma anche in via degli Scogli, a Piedimonte. E chi ne ha più ne metta. C’è chi, come Manuel Rizzi, titolare della stazione di servizio Tamoil di via Lungo Isonzo Argentina, si è visto recapitare ieri (26 gennaio) gli auguri di Natale, assieme a bollette, fatture e quant’altro. «Non volevo credere ai miei occhi». E ha immortalato tutto con una fotografia. «E se pago le bollette in ritardo?», si chiede e chiede.
Un altro osservatorio privilegiato è quello del comitato “Bollette pazze”: non bastassero le problematiche relative Eni, oggi c’è un’altra vicenda che inquieta non poco tanti cittadini. «Ora - attacca la portavoce Donatella Gironcoli - ci si mettono anche le Poste che non recapitano più la corrispondenza, per motivi sconosciuti. Così gli utenti goriziani si ritrovano con bollette consegnate in ritardo e da pagare con interessi di mora, senza alcuna responsabilità del cittadino. Certo, si può reclamare con il servizio postale, come abbiamo suggerito a coloro che ci hanno contattato, ma la situazione è inaccettabile. È quasi un anno che lottiamo per diffondere una cultura di consapevolezza, invitando tutti ad effettuare le autoletture del gas in primis, dell’acqua e dell’elettricità e a rifiutarsi di pagare più del dovuto, in nome di fantomatici calcoli basati sul “consumo storico”. E quando si colgono i primi risultati, ecco che esplode il bubbone di Poste Italiane con le sue consegne a giorni alterni, turni e malattie permettendo. Alla faccia della razionalizzazione e del miglioramento dei servizi».
Gironcoli va oltre. Attraverso il web ha redatto un piccolo vademecum per i goriziani alle prese con la “sparizione” della corrispondenza. «Il modus operandi è semplice: prima il reclamo (scritto), poi la denuncia all’Autorità per le garanzie delle comunicazioni, l’Agcom. L’Autorità, infatti, nell’ambito della propria attività di vigilanza nel settore postale, acquisisce e valuta le segnalazioni degli utenti e, solo nel caso in cui accerti la violazione degli obblighi imposti dalla normativa vigente, esercita il proprio potere sanzionatorio». Il comitato si definisce “costernato e indignato”. E chiede che «Poste si sobbarchi il pagamento delle multe per i suoi ritardi inaccettabili nel recapito delle bollette ovvero che saldi la mora imputata agli utenti. Intanto, come Comitato, considereremo tutte le strade possibili per procedere nella difesa dei diritti dei consumatori. Come stiamo facendo dallo scorso febbraio con il nostro sportello aperto ogni giovedì, dalle 16 alle 18, in via Cascino 5D a Gorizia». Insomma, il gruppo di cittadini in prima linea è pronto a dare battaglia anche su questo versante.
La risposta di Poste italiane è affidata all’ufficio stampa. Che non nasconde le difficoltà. Parte con la promessa che la situazione si normalizzerà in tempi brevi. «È chiaramente nostro interesse che l’utenza sia soddisfatta del servizio». Ma perché ci sono così tante lamentele? «Intanto, possiamo dire che, di fronte a reclami circoscritti, noi siamo qua - sottolinea l’ufficio stampa -. I problemi sono stati causati da tre ordini di motivazioni: la coda di lavorazione determinata dalle festività di fine anno con un aumento considerevole della corrispondenza; la nuova organizzazione di consegna della posta che deve essere ancora digerita; le malattie di stagione che hanno ridimensionato il numero dei portalettere. Problemi che, messi assieme, hanno determinato queste problematiche».
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