Poste, tutti pazzi per il francobollo della Juve

Gli appassionati della Juventus di Trieste tornano ufficialmente allo scoperto, rinnovano le spinte associative e sembrano già dar vita a nuovi programmi. Sulla scia della tappa dello scorso 6 maggio allo stadio “Rocco”, estemporaneo teatro del battesimo dello scudetto, il nuovo “pretesto” della svolta bianconera è fornito dalla mostra inaugurata ieri allo Spazio Filatelia di via Galatti, nel Palazzo centrale delle Poste, sede diretta da Daniela Catone, uno dei pochi salotti del genere esistenti in Italia dedicati al fascino del francobollo, divenuto oramai un punto di riferimento anche per i cultori triestini della collezione per eccellenza. Proprio dalla emissione speciale figlia della riconquista dello scudetto ( la settima riguardante i successi in campionato della Juventus) è nato il raduno spontaneo dei seguaci della Bora respirata a tinte bianconere. Si tratta di un francobollo ordinario incluso nella serie tematica “ Lo Sport Italiano”, stampato in due milioni e settecentomila copie, raffigurante il tempio della Vecchia Signora, lo “Juventus Stadium”; immagine il cui valore al botteghino comporta euro 0,60, senza prezzo invece per il cuore per i tifosi della squadra più seguita ( e odiata) in Italia.
Attorno a un semplice francobollo si sviluppa una passione unica, una storica antica. La Juventus qui gareggia con la storica egemonia milanista e rinsalda il rapporto con la città dando vita ad una piccola mostra collaterale al bollo commemorativo. Foto, documenti, bandiere e maglie, come il copione impone ma anche ricordi, tra molti fasti e poche sconfitte. in un clima vintage che non denota accenni di corrosione, anzi. La vetrina di via Galatti, allestita dal feudo bianconero del Pub Golden Horse che fa capo alla dinastia Andreasich - Stefano, Federico e papà Egidio – calibra i doni e gioca molto sui simboli. Vedi lo spazio riservato ad Alex Del Piero, a cui è dedicata una piccola teca, anzi un vero altare, quasi distante dai colori della massa dei restanti ricordi. All'ingresso troneggia l'emblema: una maglia, un numero, è il 30.
La mostra in via Galatti chiuderà i battenti sabato prossimo ma il clan juventino di Trieste guarda già avanti. E' tempo, pare, di (ri)organizzare le fila, anche tramite i canali della rete.
Francesco Cardella
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