Poveri come Umberto D.

Il signore con indosso pastrano e cappello a tese larghe, ritratto nella foto accanto in un contesto particolare, fa riflettere. E ricordare un film del 1952 firmato da Vittorio De Sica e Cesare Zavattini dal titolo “Umberto D.” La scena più toccante e per questo indimenticata è quella di un anziano e distinto signore che chiede la carità sulla pubblica via. Gli è accanto un cagnolino bianco, a chiazze scure, che suscita compassione tra i passanti.
Forse non tutti sanno che l’attore protagonista di quel memorabile film ha abitato e ha lavorato a Gorizia. Si tratta di Carlo Battisti, studioso, letterato, direttore della Biblioteca statale isontina (allora Biblioteca governativa) dal 17 luglio del 1919 al febbraio del 1925, quando venne chiamato all’Università di Firenze a insegnare glottologia.
Ma le sorprese non sono finite perché proprio in questi giorni Carlo Battisti è tornato all’onore delle cronache locali. Merito dell’attuale direttore della Biblioteca, Marco Menato, che nel nuovo numero del Lunarietto Giuliano 2012 fresco di stampa, si sofferma in modo molto approfondito sulla figura del suo illustre predecessore. Non solo su Battisti, ma anche sugli altri direttori proponendo così un’interessante storia della nostra biblioteca.
Tornando a Battisti, Menato ricorda che l’intelettuale è nato a Trento nel 1882, laureato in filosofia a Vienna nel 1905 e poi impiegato nella Biblioteca universitaria di Vienna.
Arriva a Gorizia nell’estate del 1919 dopo un periodo di prigionia in Russia per effetto della sua cattura durante la Prima guerra mondiale.
È stato Battisti nel 1923 a fondare la rivista Studi goriziani, che ancora oggi rappresenta un polmone della cultura isontina e non solo.
Controverso a dir poco ma raffinato intellettuale, Carlo Battisti morirà nel 1977 in un incidente stradale a Empoli. Battisti fu scelto casualmente da De Sica per interpretare le difficoltà del vivere di un impoverito pensionato statale. Film commovente e, per tanti aspetti, assai attuale.(r.c.)
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