Pozzecco: Varese-Trieste, la sfida del cuore

"L'Alma è un giusto mix tra statunitensi ed europei. Cavaliero è eterno"

TRIESTE. A Formentera l’autunno non è ancora arrivato. Un bagno di mare al mattino, una partita a tennis - l’ultima passione - e un allenamento con quelli della Legabasket di Ibiza perchè comincia il campionato e «io continuo a giocare finchè posso». In mezzo a tutto questo Gianmarco Pozzecco fa indigestione di partite della serie A italiana alla tv. Dopo l’esperienza alla Fortitudo Bologna, è un allenatore in attesa. Il telefono suonerà presto ma il “Poz” non ha fretta.

«Sono sereno. Mi rendo conto che sono stato migliore come giocatore che come allenatore finora. Un anno fa, reduce dall’esperienza come vice al Cedevita Zagabria, avevo più aspettative. Adesso credo che devo ricollocarmi. Il mio obiettivo è allenare in Europa ma forse prima ci vorrà ancora un po’ di gavetta in Italia. Ho realizzato il sogno di allenare là dove avevo giocato, Varese, Fortitudo Bologna e Capo d’Orlando. Forti emozioni ma adesso ho bisogno di un posto dove essere meno condizionato dal coinvolgimento emotivo. Sarà più facile darmi una calmata...».

Domenica si gioca Varese-Alma. Due città che si contendono il cuore di Gianmarco Pozzecco. Ha visto qualche partita di Trieste?

Sì e mi piace molto. Nel mercato attuale è complicato trovare il classico centro e l’Alma ha messo insieme un bel reparto di lunghi con Peric, Mosley e Knox che, fidatevi, è un ottimo giocatore e un gran bravo ragazzo, mi spiace ora sia ko. Trieste ha fatto la scelta migliore: affidarsi a stranieri che conoscono il nostro gioco senza correre rischi. Solo Walker è una scommessa ma un rischio su sei stranieri te lo puoi prendere.

Con Silins, Strautins e Peric c’è una buona colonia di europei.

E proprio questo è l’altro aspetto che mi piace dell’Alma. Ha assemblato un bel mix tra europei e Usa. Non amo la squadre filoamericane perchè sei Usa ti condizionano. Sto seguendo anche tanto basket Nba e mi rendo conto delle differenze, accorgendomi che il nostro mondo non è mica male...

In cosa l’Europa è meglio dei “pro”?

Qui l’approccio è diverso, un giocatore è più coinvolto emotivamente, in Europa si sbaglia poco a livello concettuale perchè ogni azione di una partita può diventare decisiva e cerchi di non sprecare il pallone, nella Nba se sbagli non importa, proverai nell’azione successiva. Chi arriva dagli States in Italia deve essere mentalmente pronto, nessuno può pensare di venire qua in vacanza. Nelle “big” europee non ci sono americani collezionati come figurine Panini ma un cocktail di forti giocatori continentali e Usa con una buona conoscenza del basket europeo.

Un grande ex play come giudica la regia dell’Alma?

Chris Wright è una grande persona, ha grande talento e passione. Fernandez mi piace, avevo cercato di portarlo a Varese quando allenavo lì ma, se posso permettermi un consiglio, noto in certe sue azioni la smania di voler dimostrare che può giocare in serie A. Deve stare sereno, è forte, non deve forzare per convincere nessuno. Gli consiglio pazienza e calma, anche se mi rendo conto che detto da me suona strano...

Fin qui Trieste. Però, nelle dichiarazioni precampionato, si era dichiarato tifoso di Varese.

Da sportivo ci ho lasciato il cuore. Bella squadra, con un allenatore bravissimo e molto esigente. Non ci sono giocatori di super talento ma a Caja piacciono giocatori che si facciano guidare e non primedonne. Chi accetta i suoi consigli, ha tutto da guadagnarne. L’ho suggerito anche ad Archie: ascoltalo, non ti rompe le scatole per il piacere di farlo ma vedrai che poi lo ringrazierai. Varese in fondo ha similitudini con Trieste: il tifo e il Palasport possono fare la differenza. Anzi...

Anzi?

Ho l’impressione che entrambe faranno del proprio campo un fortino mentre faranno più fatica ad affermarsi fuori. Per questo motivo penso che domenica sia favorita Varese. Ma per il ritorno dico già adesso Alma.

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