Prende forma il park sul terrapieno

«Porto 50 camion di ghiaia e faccio un mega parcheggio» annunciò il 12 maggio 2017 Roberto Dipiazza immaginando mille posti auto (poi ridimensionati a 400) sul terrapieno di Barcola. Neppure un anno dopo il progetto è diventato realtà. I 20 camion di ghiaia con cui seppellire gli storici binari del Porto Vecchio costeranno 530 mila euro. Il progetto, inserito nel piano triennale delle opere 2017-2019, sarà finanziato con 200 mila euro di contributi dell’Uti Giuliana, 150 mila di alienazione dei titoli Hera e 180 mila di avanzi di bilancio.
Il 9 febbraio scorso è stata acquisita l’autorizzazione paesaggistica da parte della Soprintendenza del Fvg. La giunta ha approvato il 22 febbraio scorso il progetto esecutivo e definitivo per la «realizzazione di un’area di sosta entro l’area ferroviaria dismessa del Porto Vecchio» che si chiamerà “parcheggio Boveto”. «Dalle parole ai fatti. Ora parte la gara per la realizzazione e dopo l’aggiudicazione si parte con i lavori. La soddisfazione personale è quella di aver valorizzato le tante valide professionalità interne al Comune che hanno realizzato la progettazione “in casa”» ha esultato su Facebook l’assessore all’Ambiente Luisa Polli.
A firmare il progetto sono gli ingegneri Giulio Bernetti e Silvia Fonzari assieme al consulente stradale Nicola Falconetti. L’area individuata per il parcheggio, (pari a 10.400 metri quadrati) è situata all’estremo Nord del Porto Vecchio e costeggia viale Miramare dall’intersezione con via del Boveto. Si tratta di un’area ferroviaria dismessa che era di proprietà del demanio marittimo dal 1917 e passata alla città a seguito della sdemanializzazione di Porto Vecchio: all’interno sono presenti ben cinque linee di binari su traversine in legno e scambi. Il parcheggio, nelle intenzioni dell’amministrazione, dovrebbe essere a servizio delle società nautiche presenti in zona (Società velica di Barcola e Grignano, Circolo Canottieri Saturnia, Club Nautico Triestino e Canottieri Nettuno) e tornare utile «in relazione alla futura urbanizzazione del Porto Vecchio» e in occasione di particolari eventi come la Barcolana e Esof 2020. Saranno realizzati 400 stalli per autovetture (8 dei quali riservati ai disabili) e 20 stalli per camper posizionati all’estremo sud dell’area di parcheggio.
In ogni caso si tratta di «un’opera provvisoria e sperimentale» da realizzare in «tempo estremamente breve e con modeste risorse finanziarie. Un parcheggio “spartano”». Solo dopo aver verificato l’efficacia del parcheggio si potrà prevedere una «possibile evoluzione della stessa opera». I tempi per l’ultimazione dei lavori previsti sono di 90 giorni dalla data di consegna.
Non si potranno toccare, perché vincolati dalla Soprintendenza (che “autorizza” con “prescrizioni”), sia la storica recinzione che delimita l’area (il sindaco si è impegnato a ridipingerla e la soprintendenza auspica un «prossimo restauro») sia i binari storici presenti all’interno dell’area stessa (che saranno solo coperti da un geo- tessuto sotto un doppio strato di ghiaia di almeno 20 centimetri). Prescrive la Soprintendenza: «Gli elementi sporgenti dal suolo quali leve di scambio, respingenti, andranno smontati e conservati presso i magazzini comunali per eventuali futuri utilizzi». Così pure la parte di recinzione storica con relativa pietra che sarà rimossa per aprire un varco al parcheggio nell’area sud in aggiunta a quella prevista all’altezza dell’attuale semaforo tra viale Miramare e via del Boveto dove ha sede la Società velica di Barcola e Grignano.
Il parcheggio Boveto modificherà anche la viabilità di viale Miramare che sarà ridotto a una corsia di marcia in entrambe le direzioni dovendo impegnare due corsie per l’entrata e l’uscita in direzione Trieste e Miramare. Lungo il viale è prevista pure la realizzazione di un attraversamento pedonale. Sarà anche realizzato un impianto di illuminazione con 30 punti luce a led collocati su 14 piloni di 11 metri di altezza. (fa.do.)
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