Presepi anche al cimitero della Valle Le Cove

GRADO. Fra due tombe un piccolo abete con ai piedi il presepio. Quasi un'unione fra i defunti, anche se quasi sicuramente in vita nemmeno si conoscevano fra di loro, voluta dai parenti. Passando fra le tombe per andare a trovare i propri cari, capita di imbattersi anche in questo. Presepi e Natività sulle tombe del camposanto di Valle Le Cove.
Ce ne sono davvero tanti, perlopiù di piccole dimensioni ma che hanno un significato molto importante. E' il segno che i defunti amavano questa rappresentazione. Anzi erano sicuramente loro stessi a costruire il presepio nella propria casa. Eh sì perché a Grado i presepi nelle case ci sono, e davvero tanti. E' una tradizione che si tramanda di padre in figlio e che continua, anzi che probabilmente in questi ultimi anni ha ripreso notevolmente vigore. Ecco così una consuetudine che si ripete di anno in anno e che anzi si va maggiormente diffondendosi. Quella di reaslizzarli o esporli anche in cimitero.
Certo per la maggior parte le tombe sono "decorate" con i fiori e i segni del Natale ma in tante c'è il segno vero, quello della nascita di Gesù. Per il periodo delle feste natalizie i famigliari dei defunti abbelliscono, infatti, le tombe sistemando anche il presepio o semplicemente una Natività, magari monoblocco. Quasi sempre di piccole dimensioni, talvolta incastonata nei lumi di un tempo ovvero in quei lumi vintage che tutti i magazzini propongono in vendita per le feste. Nelle abitazioni i presepi sono perlopiù all'insegna del tradizionale e così avviene anche in qualche tomba ma la maggior parte sono un semplice segno, pur se, come una splendida Natività all'interno di un piccolo barattolo di vetro, molto belli e diversi dal solito. «Quest'anno - ci ha detto proprio ieri una signora che stava sistemando (in questi giorni la bora ha rovesciato tanti vasi di fiori) la tomba dei suoi cari - mia figlia ha notato una bella Natività in un negozio e mi ha detto: "la prendiamo per portarla sulla tomba del papà che tanto amava il presepio"». Ecco, sono questi i sentimenti. Segni che arrivano da tempi ormai remoti quando i presepi c'erano solamente nelle case. Inizialmente fatti con il materiale trovato per strada, pietre e legni perlopiù. Poi la modellatura delle statuine con il fango della laguna e in seguito anche, addirittura di carta: le figure si ritagliavano e si incollavano per creare a piacimento un presepio.
Passate le feste i presepi vengono riposti in cantina, in soffitta, in qualche ripostiglio. Così avviene per le piccole, ma grandi per quanto rappresentano, opere che vengono prelevate dalle tombe e riportate a casa. Il prossimo anno saranno nuovamente posti sulle tombe, vicino ai defunti, modificati, anzi forse completamente trasformati perché chi ama il presepio lo migliora di anno in anno.
(an.bo.)
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