Presidenza del Porto di Trieste e Monfalcone, anche Antonini in corsa e Lilli esce di scena
L’avvocato, docente di Diritto dei trasporti: «A disposizione per Trieste e il Paese»

Un nuovo aspirante che entra e uno che esce. Porte girevoli per il percorso di nomina del nuovo presidente dell’Autorità portuale di Trieste e Monfalcone. Annuncia la decisione di candidarsi l’avvocato e docente universitario Alfredo Antonini, mentre il nome di Alessio Lilli viene escluso dalle precisazioni appena pubblicate dall’Anac in materia di conflitto di interessi.

La corsa alla presidenza
La novità nella corsa alla presidenza è l’emergere di una personalità nota a Trieste e in regione, conoscitore della materia marittima, ma legata anche ad attività lontane da quelle logistiche. Si tratta di Alfredo Antonini, classe 1954, avvocato cassazionista e professore ordinario di Diritto dei trasporti all’Università di Udine. Uomo vicino al centrodestra, è stato componente della Commissione ministeriale per la modifica della parte aeronautica del Codice della navigazione e membro di commissioni di gara per l’aggiudicazione di contratti pubblici. Antonini è stato presidente di Banca Mediocredito Fvg su nomina della giunta Fedriga, ma pure del conservatorio Tartini e della società Tripnavi, nonché membro dei cda di Acegas, Almare di navigazione (gruppo Iri), Act e Amt. È infine presidente dell’associazione dei professori italiani di diritto della navigazione (Adinat) e del Comitato di Trieste dell’Associazione italiana di diritto marittimo.
Le indiscrezioni
All’emergere dell’indiscrezione, Antonini non si ritrae. «Ho avuto da più parti – dice al Piccolo – l’invito a candidarmi e sono a disposizione, a patto di non risultare divisivo. Ritengo giusto valorizzare le professionalità dopo l’ottimo lavoro di D’Agostino, nominato e confermato non a caso da governi di diverso colore. Sono animato non dal desiderio di occupare cariche di prestigio, ma di mettermi a disposizione della città e del paese, con competenza, professionalità, equilibrio, rispetto per gli altri e determinazione: capacità che mi sono riconosciute da quarant’anni».

Il quadro della portualità
Quanto al porto di Trieste, l’avvocato sottolinea che «il Porto Vecchio è restituito alla città. Grande rilevanza hanno il Porto franco e le zone franche, su cui molto si è detto e a volte in modo non pertinente. Il “porto petroli” movimenta volumi importantissimi. Il traffico container conta su operatori di livello mondiale, sui progetti di sviluppo del Molo VII e del Molo VIII, con ottime prospettive per l’arrivo di grandi navi grazie ai nostri fondali. È importante il collegamento alla rete ferroviaria e le autostrade del mare sono la prospettiva del futuro, togliendo gli automezzi pesanti dalle strade a vantaggio della sostenibilità ambientale. Altrettanto importanti sono le navi bianche di cui segnalo l’indotto per la città. Dietro ognuno di questi aspetti ci sono raffinati nodi giuridici su cui credo di poter mettere a disposizione la mia competenza, la mia voglia di fare e la propositività».
Il nodo dell’età
Resta sospeso il nodo dell’età, perché Antonini compirà 70 anni tra un mese. Il bando del Mit non fa tuttavia riferimenti all’anagrafe e dal ministero fanno sapere che per i liberi professionisti non sono previsti limiti, mentre per i dipendenti pubblici la tagliola scatta a 65 anni. Da vedere quali saranno i ragionamenti per una figura che è contemporaneamente libero professionista e dipendente pubblico in quanto professore ordinario, incarico la cui età da pensione scatta a 70 anni.
Gli altri candidati
Il nome di Antonini va ad aggiungersi a quelli di Massimo Campailla, Antonio Gurrieri e Vittorio Torbianelli, cui si è affiancata un paio di settimane fa la disponibilità di Alessio Lilli. Per quest’ultimo però la corsa finisce prima di cominciare. In vista dell’avvio della selezione dei prossimi presidenti delle Autorità portuali, l’Anac ha infatti emesso un nuovo parere relativo all’inconferibilità dell’incarico di componente del Comitato di gestione di un’Autorità portuale per chi, «negli ultimi due anni abbia rivestito la carica di presidente o amministratore di una impresa, che opera nell’ambito della medesima Autorità di sistema portuale». Impossibile dunque la nomina di Lilli, che svolge attualmente il ruolo di presidente di Siot e general manager del gruppo Tal, società di gestione dell’Oleodotto transalpino. —
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