Presidio antisfratti in Tribunale

Dall’atrio del Tribunale - simbolicamente occupato per una decina di minuti - hanno protestato contro i recenti provvedimenti di sequestro preventivo degli appartamenti dell’Ater occupati abusivamente. Così ieri mattina all’improvviso sono tornati in azione i movimenti per la casa, vale a dire i disobbedienti. Ad agire un gruppo di una trentina di giovani. Con loro l’ex consigliere comunale dei Verdi Alfredo Racovelli e il portavoce del movimento Luca Tornatore.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il quarto sequestro messo a segno l’altra mattina in uno stabile di via Battera disposto, in questo caso, dal giudice Raffaele Morvay ancora quando era presidente del Gip. «Sono appartamenti non assegnabili perché non sono a norma. Le occupazioni non hanno danneggiato nessuno», ha dichiarato Racovelli. Ha aggiunto: «Si è trattato di spazi che possono essere occupati temporaneamente per necessità urgenti. Chi l’ha fatto non ha nessuna colpa. Il dato politico è che il sindaco è a favore di una moratoria mentre la procura continua con l’azione penale».
In una nota che è stata distribuita si legge che «con arroganza la procura si candida a trattare il delicatissimo problema della casa che è una bomba sociale e riguarda la dignità e i diritti di centinaia di persone che non stanno trovando risposte». E ancora: «Proprio a Trieste, mentre scoppia lo scandalo di corruzioni e appalti un giudice ci viene a dire che i diseredati di tutto “hanno indebiti vantaggi. Non siamo figli di Lupi...».
Riproduzione riservata © Il Piccolo