Primi profughi ospitati nelle tende alla Madonnina

Altri venti. A confermare che i flussi sono incessanti anche nei fine settimana.
Oggi, secondo fonti Caritas, sono 120 i migranti a cui è stato offerto un tetto negli spazi parrocchiali della Madonnina. Siccome il loro numero è cresciuto ulteriormente, alcuni richiedenti asilo sono stati sistemati nelle tre tende allestite negli spazi esterni.
A questi 120 va poi aggiunta la quarantina di persone che viene ospitata, ormai stabilmente, al dormitorio Faidutti di Piazzutta.
L’effetto ”benefico” del trasferimento a Bresso, in Lombardia, di 100 migranti rischia di durare pochissimo...
Intanto, torna a tuonare il segretario provinciale dell’Ugl-Polizia Mario De Marco in un comunicato dai toni molto forti. Il sindacato chiede «l’invio di rinforzi giovani a Gorizia soprattutto per dare un ricambio ai colleghi pensionati; l’apertura di nuovi centri di fotosegnalamento; l’invio di mezzi nuovi ed efficienti; un maggior interessamento del Ministero a città come Gorizia, considerate fino ad oggi “periferia” e velocizzare l’invio di nuovi materiali e divise che fino ad ora vengono inviate solo nelle grandi città».
Richieste precise. «All’arrivo dei clandestini (li chiama così e non richiedenti asilo, ndr) si contrappone - denuncia ancora l’Ugl - una Polizia “datata”, di età media 50 anni con i pochi giovani spesso comandati di servizio in ufficio anziché in strada, con personale spesso demotivato e non solo per ragioni economiche ma soprattutto per ragioni normative: difficoltà nei controlli di polizia, leggi interpretate molto spesso in maniera “buonista” rendono il Lavoro quasi impossibile».
De Marco va oltre. «Un esempio su tutti che non è molto noto è che la Polizia italiana - denuncia Mario De Marco - non può nemmeno fotosegnalare una persona se questa si rifiuta di farlo. In questa maniera decine di persone potenzialmente pericolose non hanno nemmeno una fotografia a cui fare riferimento. In questa maniera il lavoro della polizia a tutela della comunità viene di molto ostacolato. Difficoltà enormi si presentano riguardo i cittadini stranieri, spesso senza fissa dimora, a cui ogni provvedimento è difficile se non impossibile da notificare».
Secondo il sindacato di polizia, «in questa maniera il messaggio che lo Stato manda a questi “nuovi cittadini” è , ad esempio, che se non pagano il biglietto del treno, a differenza dei cittadini italiani, non pagheranno mai una multa. Un “muro” di fronte ad un ingresso indiscriminato nel territorio nazionale sta diventando una necessità».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo