Priorità agli ottanta lavoratori ex Eaton Trentaquattro a colloquio da Fincantieri

Fincantieri ieri ha tenuto i colloqui per i primi 34 operai fuoriusciti dal mercato del lavoro. Tutti ex dipendenti di Eaton. È emerso al termine dell’incontro congiunto tra Comune, Regione, Confindustria e le Organizzazioni sindacali programmato in ordine all’aggiornamento circa lo stato dell’arte del Protocollo siglato in Prefettura il 28 maggio 2018 per la ricollocazione di lavoratori nella filiera della navalmeccanica, a fronte di un’aliquota pari al 5% dell’indotto presente, pari a circa 400 addetti.
In municipio c’erano tutti, il sindaco Anna Maria Cisint, Nicola Manfren della Direzione regionale Lavoro, Michela Cecotti, presidente della sezione navalmeccanica Confidustria Venezia Giulia, i segretari provinciali Thomas Casotto, per la Fiom Cgil, e Gioacchino Salvatore, per la Fim Cisl. Un confronto durato almeno due ore, fuori, in piazza un gruppo di lavoratori ex Eaton in attesa.
E quando sono saliti in sala consiliare per conoscere gli esiti dell’incontro, le indicazioni fornite non sono mancate. A partire dal fatto che il protocollo, in scadenza il 30 aprile, dovrà necessariamente venire prorogato. Ieri l’amministrazione comunale ha provveduto a contattare la Prefettura per concordare un nuovo tavolo tra le parti coinvolte al fine di procrastinare i termini, utili a proseguire il percorso di ricollocamento. E la priorità, è stato comunicato esplicitamente, viene data proprio agli ex lavoratori Eaton, pur mantenendo comunque una visione ampia e globale nel tener conto anche degli altri operai finiti nella morsa delle crisi aziendali.
I colloqui avviati da Fincantieri non sono casuali, dedicati alle maestranze “smobilitate” dallo stabilimento di via Bagni Nuova. Un tassello ulteriore posto dalla “madre” della filiera navalmeccanica. Ad oggi risultano un’ottantina i lavoratori ex Eaton da ricollocare. Si prosegue da qui, ma gli obiettivi sono anche altri. Quella di ieri è stata definita una “svolta” volendo imprimere un’accelerata ad un percorso che «ha comunque prodotto risultati», ma che evidentemente non sono ancora sufficienti. Anche perché non ci sono più alibi. La Regione ha già predisposto gli incentivi a favore delle imprese, compresi gli sgravi Irap. Per questo il Comune, che mantiene il suo ruolo di monitoraggio nell’ambito dell’applicazione del protocollo, intende richiedere con urgenza a Confindustria, come ha osservato il sindaco Cisint, di chiamare a raccolta tutte le aziende dell’indotto della navalmeccanica per riaggiornare la disponibilità occupazionale. Nel frattempo, ha spiegato il dirigente Manfren, le 36 imprese presentatesi al “recruiting day” sono state ricontattate ai fini della definizione di corsi di formazione mirati, un’azione che verrà implementata per incrociare domanda e offerta: «Chiederemo alle imprese una disponibilità ulteriore – ha spiegato Manfren – in modo da preparare professionalità consone alle esigenze produttive». Il dirigente ha anche aggiunto: «È importante la formazione per chi non ha un’occupazione. Chi fa i corsi ha il doppio delle possibilità di ottenere un lavoro. La Regione, attraverso il Pipol (Piano integrato di politiche per l’occupazione e il lavoro), garantisce percorsi professionali di diversa tipologia». In sostanza il riferimento è ai numeri, piuttosto bassi, delle adesioni.
Resta il fatto che il fabbisogno occupazionale non manca, considerato il carico di commesse di Fincantieri.
Apertura di rinnovato credito, dai sindacati: «È importante che la situazione inizia a muoversi – ha affermato Casotto –, anche perché al varco si prospettano ulteriori crisi aziendali. Il protocollo dev’essere definitivo. Apprendiamo ora della possibile proroga ed è positivo. Vogliamo sapere da Confindustria quali sono le aziende interessate alle assunzioni al fine di una ricollocazione mirata. Fincantieri, a maggioranza pubblica, può avere un ruolo importante nel territorio, quindi permettendo assunzioni ulteriori rispetto ai soli ex lavoratori di Eaton».
Cecotti ha argomentato: «Le aziende hanno partecipato a questo percorso e ci sono stati risultati interessanti in ordine alle ricollocazioni. Bisogna mettere in atto altri strumenti, l’aumento di lavoro è positivo per tutti, per le imprese e per il territorio».—
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