Processo caporalato nelle vigne del Collio, ecco come funzionavano i contratti d’appalto della Agri Start

In aula i testi delle aziende Venica&Venica di Dolegna, Zorzettig di Spessa e Valpanera di Precenicco

Laura Borsani
La Guardia di Finanza di Gorizia è intervenuta nella foresteria di Romans nel febbraio 2023 Foto Bumbaca
La Guardia di Finanza di Gorizia è intervenuta nella foresteria di Romans nel febbraio 2023 Foto Bumbaca

ROMANS I contratti di appalto della Agri Start Work Srl, con sede in Romania, determinavano gli importi economici ad ettaro, sostanzialmente tra i 1.500 e i 1.600 euro.

Nei vigneti le aziende agricole si avvalevano dei propri responsabili di campagna, ai quali spettava la verifica circa la presenza delle unità stabilite dal contratto e la qualità dell’attività eseguita. Gli orari, in media dalle 8 del mattino fino alle 16, potevano variare.

E se la giornata non era adatta, in virtù delle condizioni meteo, le ore non lavorate venivano recuperate sabato e domenica.

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Il problema di fondo era la grave difficoltà a reperire lavoratori locali. È emerso, giovedì, davanti al giudice monocratico Cristina Arban, dalle deposizioni rese da tre imprenditori agricoli (testi del pm Giulia Capella) che si erano avvalsi della società ricondotta ai Caldararu.

Si tratta delle aziende Venica & Venica (Dolegna), Zorzettig (Spessa) e Valpanera (all’epoca dei fatti) di Precenicco. Imputati in relazione al caporalato i coniugi Stefan ed Eugenia, assieme al figlio Manuel Moise. Parte civile è la Flai Cgil di Gorizia. Punto di riferimento era la foresteria situata a Romans, laddove la Finanza era intervenuta nel febbraio 2023.

Emilio Tomasin, responsabile amministrativo della Venica & Venica, ha quindi confermato che il contratto di appalto contemplava un costo programmato per ettaro, sull’ordine di 1.500-1.600 euro.

I braccianti nelle vigne a 6,50 euro l’ora
Lavoro in un vigneto in occasione della vendemmia

Con Agri Start Work erano stati sottoscritti due contratti, per gli anni 2021 e 2022, sforando di qualche giorno nel gennaio 2023 per ritardi nelle lavorazioni. Quattro braccianti rumeni sono stati assunti direttamente da Venica & Venica dopo l’intervento della Finanza nel febbraio 2023, mentre quelli di Agri Start che lavoravano presso Venica & Venica in precedenza erano in numero maggiore, non precisato dal teste.

Manuel Moise s’era presentato all’imprenditore nel proporgli il loro servizio. Nei vigneti la responsabile di campagna dell’azienda agricola dava le indicazioni circa l’attività da svolgere, non prima di fare l’”appello”, e la sera forniva un report sulla giornata lavorativa. La dipendente verificava infatti il risultato (il teste lo ha definito un «obbligo», a garanzia della qualità delle lavorazioni).

l’operazione
Segregati di notte per lavorare nelle vigne 7 giorni su 7: così i braccianti rumeni venivano sfruttati nel Goriziano e nella Bassa friulana
Guardia di Finanza

Il pm ha chiesto al teste se avesse visionato il modello A1, ai fini della copertura assicurativa dei lavoratori “distaccati”. «Mi sono recato all’Inps per avere informazioni – ha spiegato –, ma essendo iscritti in Romania, bastava una comunicazione da parte della Agri Start Work», rispondendo inoltre che Manuel gli aveva assicurato in tal senso che avrebbe provveduto. Qualora le lavorazioni non fossero adeguate, la responsabile di campagna era tenuta a farlo presente alla sua azienda, ma il teste ha riferito che non ne erano state riscontrate.

I contratti di appalto erano in capo alla Agri Start Work, escludendo quindi la Balkan Society (sempre dei Caldararu), con sede legale a Romans. Rispetto alle domande del difensore, avvocato Andrea Pellegrini, l’imprenditore ha parlato della difficoltà a trovare lavoratori sul territorio, che vengono «pagati non poco, ma non si trovano». I rumeni operavano assieme ai suoi dipendenti che facevano gli stessi orari.

Annalisa Zorzettig, dell’omonima azienda agricola, ha ripetuto sostanzialmente le stesse modalità contrattuali e di lavoro con Agri Start Work. Ma ha spiegato che, ad un certo punto, avevano deciso di interrompere i rapporti: «Avevo percepito che all’inizio, con Stefan, veniva fornito un lavoro di qualità, poi venuto meno» e i lavoratori «li controllavamo noi», attraverso il responsabile di campagna.

L’imprenditore Paolo Baccichetto ha riferito sui due contratti effettuati dall’allora Valpanera, poi venduta. I lavoratori della Agri Start Work utilizzati erano 8/9. Non c’era una lista dei nominativi. Due contratti, ma le superfici di lavoro erano di diversa dimensione, «il primo anno era un ettaro, il secondo metà», ha risposto il teste, su insistenza del pm.

Ha avuto momenti di confusione, non ha ricordato neppure che era stato ascoltato dalla Finanza e aveva firmato il verbale. Ha invece confermato che nel gennaio 2023 aveva sottoscritto con la società rumena un contratto d’affitto per un suo immobile a Precenicco, dove prima albergavano i loro dipendenti.

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