Progetto da oltre 1,4 milioni per adeguare il Polivalente

Lavori necessari nello spazio di via Baiamonti 22 per l’ottenimento finale delle certificazioni sulla prevenzione incendi

Il centro sociale Polivalente è ospitato in un edificio storico di via Baiamonti, così trasformato negli anni ’80.

Pur essendo relativamente recente, lo stabile presentava e presenta numerosi inconvenienti di natura edilizia quali spandimenti di impianti e coperture, precarietà di serramenti e intonaci di facciata. A ciò, vi è da aggiungere la non conformità degli impianti tecnologici alle normative nel frattempo entrate in vigore, nonché la necessità di adeguamento di tutto il complesso alle norme di sicurezza vigenti.

Negli anni passati – si legge nel Piano triennale delle opere pubbliche – si è provveduto a ristrutturare la parte riguardante la casa albergo (terzo, secondo e ala destra del primo piano) con interventi di lavori sulla base di un progetto generale nell’obiettivo di ottenere il Certificato di prevenzione incendi. Per continuare ad operare attraverso lotti funzionali a causa delle limitate risorse finanziarie e per consentire il mantenimento in esercizio della struttura si prevede ora di predisporre un nuovo ed aggiornato progetto generale con lo scopo finalizzato all’ottenimento del Cpi. Proprio per questo, è stato appena approvato il progetto preliminare per l’identificazione degli interventi necessari all’adeguamento delle norme vigenti della struttura di via Baiamonti 22, costituito da venti elaborati e redatto dall’architetto Domenico Laganà di Gorizia, per la spesa complessiva di 1.440.000 euro.

«Il progetto preliminare in argomento - si legge nella documentazione affissa all’Albo pretorio - è approvato in linea tecnica al fine di consentire le successive fasi di approvazione dei progetti definitivo-esecutivo e, subordinatamente al reperimento del connesso finanziamento dell’opera nei futuri esercizi di bilancio, l’esecuzione dei lavori in lotti».

Il complesso, lo si apprende dalla scheda tecnica, non risulta inserito nell’elenco degli immobili sottoposti a tutela ai sensi della legge 1089 dell’1 giugno 1939 con vincoli diretti «ma presenta un vincolo unicamente sulla facciata storica prospiciente la pubblica via parte della Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici, archeologici, artistici e storici del Friuli Venezia Giulia. L’immobile, poi, è in parte di proprietà del Comune Gorizia e, in parte, dell’Istituto dei fanciulli abbandonati, ed è gestito in ogni caso dalla municipalità del capoluogo isontino. «I locali oggetto di questa relazione - si legge ancora nella documentazione tecnica - sono in uso agli uffici comunali per servizi socio-assistenziali e, anche, adibiti quali sedi di associazioni e dell’Università della Terza età, con accesso principale da via Baiamonti». —

Fra.Fa.

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