«Pueroni ci ha insegnato a non mollare mai»

Giacomo Pueroni ha lasciato un'eredità alla scienza, anzi due: saranno devoluti alla ricerca sia il suo dna, sia il denaro rimasto dalla raccolta avviata per aiutarlo ad affrontare la battaglia...

Giacomo Pueroni ha lasciato un'eredità alla scienza, anzi due: saranno devoluti alla ricerca sia il suo dna, sia il denaro rimasto dalla raccolta avviata per aiutarlo ad affrontare la battaglia contro la sindrome laterale amiotrofica le cui complicazioni sabato scorso lo hanno strappato alla vita. Sono state tante le persone arrivate ieri in piazza Vittoria per portare l'ultimo saluto al 53enne disegnatore di origine torinese cresciuto a Gorizia. In Sant'Ignazio non sono mancati gli amici e i colleghi della Bonelli editore, quelli dello Star Trek Italian Club e quelli dell'associazione militare "Cravatte azzurre". Pueroni non si è mai arreso alla sla. «Ci hai fatto superare quello che non avevamo mai immaginato: i confini di noi stessi», è stato sottolineato dagli amici. «La tua più importante eredità è stato l'esempio di come hai saputo e voluto vivere questi ultimi due anni. Ci hai ricordato e insegnato a non mollare mai nemmeno quando i giochi sono fatti. 'Acerrimus hostibus', fortissimo contro i nemici lo sei stato fino alla fine», hanno poi aggiunto i congedati del 73° battaglione di fanteria d'arresto "Lombardia" in cui Pueroni aveva servito durante la naja e al quale era rimasto legato attraverso l'associazione "Cravatte azzurre". È di Pueroni il disegno della livrea dei bus Apt dedicata a Carso2014+. Ieri quel disegno è passato anche da piazza Vittoria poco prima e poco dopo l'ingresso del feretro in chiesa.

Stefano Bizzi

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