Quando c’era la mitica “Peon jazz band “
Era il Carnevale del 1972 e un gruppo di bisiachi doc, appassionati di musica, decise di partecipare alla tradizionale sfilata di Monfalcone, mascherato da clown, a bordo di una carrozza e di un calesse. C'era però chi, impegnato con il suo lavoro di oste fino all'ultimo, non fece a tempo a truccarsi e si travestì con un poncho e un sombrero, un perfetto “Peon”, insomma. Si trattava di Renzo Spanghero, titolare della storica trattoria di Turriaco. E' nata così la leggendaria band, che prese il nome di “Peon Jazz Band”. Ne hanno fatto parte nel corso degli anni Renzo Spanghero al trombone, Carlo Cossar alla fisarmonica, Giuseppe Buttignon (Bepi Zemulin) alla tromba, Claudio e Silvio Cosolo (Fasoi) alle percussioni e sax, Albano Cecchini (Sichin) al trombone, Luigi Farfoglia (Gigi Pansa) al basso e Ermenegildo Trentin (Gildo de la Rosa). E poi ancora Bruno Candotti (detto "la bela") alla tromba, Mario Vescovi (Viscuvic) al sax, Aldo Bernardis alle percussioni, Giuseppe Ermacora (Pino Scarel) alla tromba, i fratelli Adriano e Armando Visintin, Andrea Cecchini (dotor) al bombardino. Per non farsi mancare niente a completare la “Peon Jazz Band” arrivò anche il "bidofono", strumento suonato da Lucio Sanson (Fritulin). «La sfilata a Monfalcone si concluse con un successo senza precedenti - racconta Spanghero -, tra un foltissimo pubblico. Il ritorno a casa fu molto più impegnativo per le numerose esibizioni intermedie in diverse osterie». Negli anni successivi anche partecipazioni a manifestazioni benefiche e alla Rai ospite di “Sereno Variabile” e “Linea Verde”.(la. bl.)
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