Quel messaggio su fb poco prima di morire

Una denuncia piena di rabbia e di disperazione. E in un altro post la testimonianza di un amico

Sgomento e incredulità. E la domanda sulla bocca di tutti: perché? Molto probabilmente la risposta più autentica l’ha lasciata Massimo Costanzo, postando su Facebook prima della mezzanotte di martedì un messaggio che lascia adito a pochi dubbi: «È facile dire cazzate anche se parzialmente vere e capisco chi crede anch’io crederò sempre a chi voglio bene... e sai che l’ho fatto. Racconta tutto e spiega perché ti diverti a fare del male sempre qui. Non so come sarà domani ma sarà di sicuro migliore per me e soprattutto per te che ti accanisci. Falsa in tutto! Tanta falsa apparenza. Ma chiedi in giro chi ti crede». Il testo esprime sofferenza profonda e rabbia incontenibile. Poche ore dopo quel post il poliziotto si è tolto la vita.

Da segnalare che ieri pomeriggio, sul profilo fb di Costanzo, è stato postato il seguente messaggio: «Il motivo è stato questo? Ancora non ci credo», scrive un amico di Massimo dopo aver appreso della disgrazia.

Molto provati gli agenti della questura. Palpabile l’angoscia dei colleghi alcuni dei quali indagano per chiarire nel dettaglio gli ultimi attimi di vita di Costanzo.

Una determinazione feroce la sua, quasi - si passi il termine - la spettacolarizzazione dell’estremo gesto. E in fondo anche l’ennesima e più cruda denuncia: morire da solo in una strada semideserta, periferica, come la vita di chi si sente in qualche modo escluso.

Molto conosciuto in città era Massimo Costanzo, parente del noto edicolante. Unanime il cordoglio, sincero, segno che l’uomo ha lasciato un segno in quanti l’hanno conosciuto.

A memoria non si ricorda a Gorizia un’analoga platealità nel suicidarsi. Quei colpi di pistola che squarciano la notte di una zona tranquilla forse dovrebbero suonare a monito.

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