Quel vecchio aeroporto nella valle di Zaule

Costruito nel 1911, era situato in quella che oggi è la zona industriale ma poi venne dismesso

Nella valle di Zaule, dove oggi c'è la zona industriale di Trieste, c'era un aeroporto. Venne costruito nel 1911, pressapoco a fianco dell'odierna Via Flavia. Le guide turistiche dell'epoca scrivono che la zona del campo si trovava a 5.5 chilometri da Trieste sulla strada Trieste-Muggia ed era costituita da un fondo pianeggiante di forma irregolare e coltivato a prato, usato prima come maneggio. L'aeroporto era situato dunque sulla piana, circondato dal monte Castiglione a ovest, le alture carsiche verso est e il Monte d'Oro a sud. Solo a sud-ovest vi era un'apertura fino al mare. Inizialmente il campo di Zaule non veniva usato per scopi militari ma per manifestazioni aeree. La prima fu organizzata dal Circolo Aviatori Triestino dal 30 luglio al 6 agosto dell'anno di fondazione. Negli anni successivi il campo ottenne un notevole successo e si sviluppò ulteriormente.

All'inizio della prima guerra mondiale l'aeroporto ospitava le "Flik", cioè le Squadriglie dell'aviazione militare che allora si chiamava ancora "Fluggeschwader". Queste squadriglie erano composte da 10 aerei pesanti e da 4 caccia. Durante il conflitto la forza aerea austro-ungarica si rafforzò gradualmente. Per fronteggiare gli italiani e per limitare gli effetti negativi degli attacchi sugli obiettivi strategici, principalmente nei porti di Trieste e Pola, l'aviazione austro-ungarica ampliò le proprie forze con l'acquisto di alcuni caccia tedeschi. Per sistemare questi aerei nei pressi della città di Trieste, fu adattato all'uso militare il già esistente aeroporto di Zaule.

Finita la guerra le autorità italiane decisero, nel 1926, che il campo di Zaule non rispondeva più alle esigenze del traffico aereo. Esso aveva svolto dignitosamente il proprio compito fino a quel momento, ma era destinato a scomparire per due importanti motivi: la configurazione dell'ambiente, con una superficie aeroportuale circondata su tre lati da un anfiteatro di monti e di colline e solo davanti con il mare e a causa della bora, che impediva ogni tipo di attività per lunghi periodi dell'anno, specie quelli invernali. D'altro canto però il decreto governativo del 1927 stabiliva che ogni provincia doveva avere il proprio campo di aviazione. Proprio per questo motivo sul quotidiano triestino "Il Piccolo" del 7 aprile 1928 uscì un articolo che riportava la notizia dell'imminente costruzione di un nuovo aeroporto di Trieste tra i più moderni d'Italia. Il nuovo campo d'aviazione nasceva nella Valle delle Noghere, presso Muggia. A tale scopo vennero destinati 40 ettari di terreno regolare, che potevano formare un campo di atterraggio corrispondente alle esigenze dei velivoli dell'epoca. Per questo campo era già stata progettata la costruzione di tutti i hangar ed era già stato realizzato l'edificio per il personale del campo e l'edificio del comando con la stazione radiotelegrafica. L'aeroporto delle Noghere doveva essere sia una base civile che una base militare. La scelta di localizzare un nuovo aeroporto alle Noghere era principalmente una scelta politica e non tecnica, poiché era assurdo sostituire il campo di Zaule con questo, che aveva in pratica le stesse caratteristiche, specialmente per quanto riguarda la bora. Inoltre una parte del terreno era praticamente a livello del mare e quindi risentiva di periodici allagamenti. Ciononostante, la sua costruzione fu ritenuta urgente e indispensabile. I lavori iniziarono subito, ma terminarono ufficialmente nel 1929, poiché l'aeroporto non fu mai reso agibile a causa del suo fondo paludoso. Con il decreto ministeriale pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 16 settembre 1930, fu approvato un nuovo progetto di massima per il quale si doveva procedere a ulteriori importanti lavori di bonifica e sistemazione del terreno. Anche questo progetto non fu portato a termine e finalmente il 18 maggio 1935 il comando dell'aeronautica militare dichiarava di dismettere definitivamente il campo alle Noghere, mentre si costituiva il nuovo aeroporto a Ronchi dei Legionari.

Le notizie riportate sono state fornite dal professor Roberto Todero, ricercatore e storico della prima guerra mondiale e tratte dal libro "L'aviazione nel nord-est, storia dei campi di volo del Friuli Venezia Giulia 1910-2007" di Piero Sorè.

Lenard Zobec

IV H istituto magistrale

Anton Martin Slomsek

Riproduzione riservata © Il Piccolo