Quella Sala Bianca e le quattro stagioni

punti di vista
Moltissimi conoscono la Sala Bianca di palazzo Attems Santa Croce per avervi celebrato il matrimonio: un momento di grande emozione durante il quale solitamente non ci si dilunga sui dipinti del soffitto, una allegoria delle quattro stagioni di pittore ignoto dipinta per questa sala dove, dopo l’acquisto del palazzo e la sua ristrutturazione secondo lo stile neoclassico nel 1823, i Ritter tenevano feste e ricevimenti.
Municipio dal 1907, il palazzo dove prendono posto gli uffici vede un restyling importante solo a fine anni ‘50, quando delicati colori pastello coprono le decorazioni neoclassiche dei Ritter, che forse sarebbe il caso d’indagare e magari riscoprire. Circa la Sala Bianca scriveva all’epoca Fulvio Monai “che con questo nome ricorre spesso nelle cronache della stampa locale, perché in essa si riuniscono i membri della giunta, ha una sua storia e una sua dignità. Quando si è reso necessario il suo restauro, anche per toglierle la patina che il tempo aveva steso un po’ dovunque, si è agito con sobrietà e buon gusto. Si trattava di ridarle decoro e l’impegno è stato affrontato senza ricorrere a vistosi e costosi progetti. Con i suggerimenti dell’architetto Riavis che nel rinnovamento della sede municipale è stato buon consulente, e impiegando manodopera propria si è così dato un volto nuovo alla sala: un volto luminoso che giustifica l’aggettivo ’bianca’ ormai divenuto popolare”. Anche se Sala delle Quattro Stagioni sarebbe più appropriato nome, ricorda Monai che sul parquet “adeguatamente restaurato, con i suoi motivi geometrici inscritti in quadrato l’unico originario del palazzo”, campeggiava “al centro della sala il grande tavolo e le sedie di un verde perfettamente intonato al bianco dominante”, che gli sposi ricordano perché è sul piano in vetro verde di quel tavolo che si firmava il vincolo.
Per la delicatezza del parquet, dal 1990 la Sala venne riservata a sole celebrazioni importanti, mentre per le riunioni di giunta venne realizzata una nuova sala al piano terra. Ciononostante l’amministrazione comunale, una quindicina d’anni fa colta dal vento della modernità, decide col metodo del caso di spostare tutti i mobili, togliere i cordoni anti seduta dagli antichi divani e sostituire l’elegante tavolo di Riavis con tavolini in pvc trasparente, per l’atmosfera da sala d’aspetto del dentista à la page. Ancorché tolto da qualche sgabuzzino, l’elegante tavolo in vetro verde ben potrebbe restituire la dignità perduta... —
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