Raccolta di firme anti-aperture domenicali
Dopo l’Emisfero, dove sono state raccolte mille firme in quindici giorni, anche nei negozi del centro di Monfalcone parte la petizione per contenere al numero di 20 le aperture domenicali. Lo annuncia il presidente dell’Ascom, Paolo Bratina: «Chiediamo alla Regione di allinearsi al Veneto e alle altre regioni che hanno fatto ricorso per contrastare il decreto sulle liberalizzazioni varato dal signor Monti: il commercio ha già dato. Nonostante il referendum vinto, le licenze sono state liberalizzate, ora si liberalizzino dunque gli altri settori e ci lascino vivere e soprattutto lavorare in pace».
«Tenere il negozio aperto per 365 giorni all’anno – sottolinea - è disumano oltre che inutile. Non è infatti aumentando le giornate di apertura, che si accresceranno i consumi, semmai lieviteranno i costi e, di conseguenza, i prezzi. Pensiamo piuttosto a dare maggior capacità di spesa ai lavoratori assegnando buste paga adeguate e non a dilatare gli orari a scapito degli operatori». Bratina riferisce che la raccolta potrà essere sottoscritta nei negozi aderenti all’iniziativa di Monfalcone, Gorizia e della Provincia, nonchè nelle sedi Ascom sul territorio. L’obiettivo è raccogliere le firme per chiedere al governo regionale di ridurre le aperture festive a un massimo di 20 domeniche e di far rispettare le giornate di festività religiose e non. Inoltre di «far rispettare le regole che devono valere per tutti i piccoli commercianti e per le grandi strutture di vendita, nello stesso modo». Quanto alla petizione all’Emisfero, è stata diretta al governatore Renzo Tondo e al Consiglio regionale per «far rispettare la chiusura nelle giornate di festività civili e religiose, adeguare le sanzioni nel caso in cui non venga rispettato quanto stabilito dalla legge, eliminare la norma che riguarda la totale liberalizzazione degli esercizi di vendita con superficie non superiore a 400 metri quadrati per evitare ricorsi al Tar». (ti.ca.)
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