Ragazza trovata morta nel bosco a Natale: escluso l'omicidio, ma resta il mistero
Malore, fatto accidentale o suicidio? Solo l'autopsia potrà chiarire le cause del decesso che potrebbe risalire a diverse settimane fa. Mancava da casa da due mesi

TRIESTE. I contorni restano quelli del giallo, ma nelle ultime ore si stanno delineando le prime ipotesi per quanto riguarda la ricostruzione dell’accaduto e le cause del decesso della trentenne triestina trovata morta la mattina di Natale in una zona boschiva a margine del sentiero dell’Alpe Adria Trail a Trebiciano.
Anzitutto, sembra ormai del tutto esclusa la possibilità più grave e inquietante: l’omicidio. L’esame esterno sul corpo da parte del medico legale non ha rilevato segni o altri particolari tali da suggerire l’ipotesi di una morte violenta. Da escludere responsabilità di terzi.
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Possibile, allora, che la morte della giovane sia da mettere in correlazione con un malore, oppure che si sia trattato di un suicidio. Improbabile l’incidente: se la donna fosse scivolata mentre camminava sull’Alpe Adria Trail sarebbe stata trovata sul sentiero e non dentro il bosco, ad alcune decine di metri dal percorso battuto.
Perchè si era inoltrata nel bosco? E soprattutto, da quanto tempo si trovava lì, dove è stata trovata la mattina di Natale? Il corpo, ormai in avanzato stato di decomposizione, era disteso in una posizione composta, come se si fosse semplicemente addormentata. Un altro particolare che ha contribuito a far escludere una causa violenta della morte. Solo l’autopsia, subito disposta dalla Procura, potrà stabilire quante settimane sia trascorse dal decesso.
Il corpo senza vita della giovane donna era stato trovato alle 11.30 di ieri, mercoledì 25 dicembre. L’allarme era scattato su segnalazione di una escursionista che stava percorrendo con il cane il sentiero dell’Alpe Adria Trail. I carabinieri delle stazioni di Basovizza e di Prosecco erano intervenuti in una zona boschiva ad almeno 400 metri di quota e a circa 2 chilometri dall’abitato di Trebiciano.
Inizialmente la segnalazione parlava di una persona riversa a terra probabilmente colta da malore. Le pattuglie erano intervenute insieme a una squadra di vigili del fuoco e si erano prodigate per raggiungere nel più breve tempo possibile il luogo impervio per prestare i primi soccorsi. Solo dopo aver rintracciato l’esatto punto, si era scoperto che la persona era già deceduta.
La procedura di identificazione era stata resa ancor più complicata per l’assenza di documenti. Solo grazie agli effetti personali (gli abiti e la borsetta) è stato possibile stabilire che si trattava di una trentenne triestina allontanatasi dalla sua casa di San Giacomo a metà ottobre. I famigliari avevano denunciato la scomparsa ed era stato attivato il piano provinciale ricerca persone che non aveva dato esito.
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