Resta fuori dalla porta, muore a Cattinara

All’addiaccio su un’area esterna di servizio dell’ospedale di Cattinara mentre infuria la tempesta. È morta così, uccisa da un malore innescato dalla bassa temperatura, una paziente di 84 anni. Si chiamava Norina Gobbi. La sua tragica fine è avvenuta nella notte tra lunedì e martedì, quando su Trieste si è abbattuto un violento temporale e la bora ha soffiato intensamente. Per oltre otto ore l’anziana è rimasta su quell’area - che non è a uso pubblico - al vento e alla pioggia.
Il cadavere di Norina Gobbi è stato trovato martedì mattina, riverso sulla pavimentazione. La struttura esterna, cui si accede utilizzando una porta antincendio, è adiacente alla cappella al quinto piano dell’ospedale. È un luogo di fuga in caso d’incendio, non certo un passaggio. La porta non era allarmata. L’anziana era uscita dalla cappella utilizzando appunto la porta che si apre dall’interno con un maniglione antipanico: l’aveva confusa con quella che dà sul corridoio interno. La donna era in ciabatte e vestaglia. Ma soprattutto era in precarie condizioni di salute. Quando la porta col maniglione antipanico si è richiusa con un clic lasciando all’aperto l’anziana, lei ha cercato invano di riaprirla. Ma all’esterno non c’è maniglia. Può darsi che la donna abbia urlato, ma nessuno ha potuto sentire le sue invocazioni e le sue richieste d’aiuto coperte dal fragore dei tuoni. Poi non ce l’ha più fatta e si è abbandonata esanime sul pavimento.

Norina Gobbi si era presentata al pronto soccorso di Cattinara lunedì mattina per una serie di patologie connesse alla sua età avanzata. Ne era stato subito disposto il ricovero nel reparto di Clinica medica che si trova al sesto piano per una serie di accertamenti diagnostici. La prassi consueta: sono stati effettuati i prelievi e i controlli di routine e le è stata praticata la terapia prescritta dai medici che prima l’avevano visitata. Così secondo la ricostruzione effettuata dai poliziotti della Squadra mobile. Poi, attorno alle 18, la paziente ha cenato. E dopo il pasto è rimasta a letto. Ogni tanto, da quanto appreso, una delle due infermiere del reparto che ospitava in totale 41 ricoverati, passava a dare un’occhiata. Insomma, tutto normale. L’allarme è scattato attorno alle 23.30, quando improvvisamente il letto della donna è risultato vuoto. La paziente era sparita. L’infermiera l’ha aspettata qualche minuto. Poi l’ha cercata in bagno. Ma era vuoto. La donna è uscita - così hanno poi appurato gli investigatori - dalla porta principale del reparto. È scesa per le scale e si è diretta verso la cappella al quinto piano. Lo ha fatto probabilmente per pregare, pare - stando alle informazioni raccolte - che quella fosse per lei una data particolare, quella della morte di una persona cara. Poi, la scomparsa. A quel punto è partita una frenetica ricerca nella quale infermieri e addetti alla sicurezza si sono impegnati per tutta la notte: hanno controllato in tutte le stanze del reparto, hanno guardato in ripostigli e depositi interni. Ma senza risultato.
Alle 9 del mattino qualcuno casualmente si è affacciato da una finestra interna dai piani alti e ha visto un corpo riverso sull’area esterna. Era Norina Gobbo.
Le indagini ora coordinate dal pm Federico Frezza e affidate agli investigatori della Squadra mobile puntano a risalire alle responsabilità. Intanto ieri il medico legale Fulvio Costantinides su incarico dello stesso pm ha effettuato l’autopsia.
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