Restaurata la storica vettura 447 che ora gira per le vie di Torino

l A STORIA
Ha iniziato la sua carriera sferragliando per le strade di Trieste e, dopo un lungo e onorato soggiorno nella capitale, ora continua la sua attività a Torino. Questa è la storia di un tram ex Acegat, numero aziendale 447, facente parte di quelle vetture conosciute come di “terza serie” (gruppo 429 – 448), caratterizzate da un frontale di tipo “aerodinamico” e costruite dalle Officine Meccaniche La Stanga (Oms) di Padova a partire dal 1938.
Negli anni Cinquanta l’Acegat, per uscire dalla difficile situazione ereditata dal secondo conflitto mondiale, predilige i filobus a scapito dei tram e ben presto il numero di vetture disponibili risulta essere in eccedenza rispetto alle esigenze di servizio. Così un gruppo di tram viene messo in vendita. La prima azienda che si fa avanti è la Stefer di Roma (acronimo di Società delle tranvie e ferrovie elettriche di Roma) che necessita fortemente di motrici da immettere sulla tratta urbana della Tranvia dei Castelli, in particolare sul percorso Termini – Cinecittà oppure sulla linea Termini – Capannelle, andando così a servire la zona a Sud Est di Roma. Nel novembre del 1962 la prima vettura parte per la nuova destinazione caricata sopra un apposito pianale, via ferrovia, con la nuova livrea bianco e blu. Fin dal loro arrivo nella capitale le carrozze, molto apprezzate per le loro caratteristiche tecniche, vengono ribattezzate dai tranvieri romani come “le triestine”.
Impiegate principalmente come rinforzo alla mattina o alla sera sulla rete Stefer, verranno mandate definitivamente in pensione a partire dal 15 ottobre 1980 con la chiusura dell’ultimo tronco superstite della Tranvia dei Castelli, per essere poi sostituite dalla linea A della nuova metro.
Ora il tram 447, dopo esser stato conservato dall’Associazione per il Museo italiano dei trasporti, è stato ceduto all’Associazione torinese Tram storici (Atts) allo scopo di restaurarlo e, grazie a un finanziamento del Ministero dell’Ambiente per progetti riservati alla mobilità ecologica e a una collaborazione in ore di lavoro con il Gruppo torinese trasporti (Gtt), è ritornato in servizio nella livrea Acegat, conservando lo stemma e il numero aziendale originario. Attualmente è utilizzato sulla linea storica numero 7, assieme ad altre vetture provenienti da altre reti italiane ed europee, ma come numero di linea è stato scelto il 6, anziché il 7, perché quella era la linea più amata dai triestini, quella che li accompagnava al mare di Barcola per i momenti di relax e spensieratezza.
Oggi i lavori di restauro del veicolo risultano completati e la vettura è stata riportata alle condizioni originarie degli anni Trenta: l’indicatore porta-numero di linea grande e l’assenza della griglia metallica fra i due carrelli sono le caratteristiche più salienti che si notano sulla carrozzeria esterna. Sebbene il restauro abbia cercato di riportare il tram ai fasti originali, per necessità di omologazione e semplificazione è stato necessario apportare delle modifiche. —
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