Revoca della cittadinanza a Benito Mussolini, la mozione in Consiglio a Gorizia
L’iniziativa degli esponenti di opposizione Picco e Sartori di NoiMiNoaltrisGo! «Inaccettabile mantenere questo riconoscimento, anche nell’ottica 2025»

Cinque punti all’ordine del giorno, oggi, 11 luglio, in Consiglio comunale. Si partirà, alle 16.30, con le comunicazioni del sindaco (se mai ci saranno) per proseguire con la lunga sfilza di interrogazioni e due delibere di natura urbanistica, relative alla realizzazione del parcheggio nell’area dell’ex vivaio forestale di via Ponte del Torrione e all’altro posteggio in via Cappella, entrambi con vista Go!2025.
Ma è facile immaginare che il punto più discusso sarà il quinto: la mozione, presentata dai consiglieri comunali di NoiMiNoaltrisGo! Andrea Picco e Eleonora Sartori, che chiede la revoca della delibera consiliare del 24 maggio 1924 di conferimento della cittadinanza onoraria del Comune di Gorizia a Benito Mussolini. Presumibilmente, la discussione avverrà a sera inoltrata, considerata la proverbiale lunghezza del capitolo dedicato alle interrogazioni e la necessità di dibattere sui due nuovi parcheggi che dovranno essere realizzati in città.
Le premesse
Veniamo, ora, ai contenuti della mozione che ricostruisce, nelle premesse, quanto accadde il 24 maggio 1924 quando «il Consiglio comunale di Gorizia, uniformandosi più o meno forzatamente, a tutti i Comuni dello Stato italiano - scrivono Picco e Sartori - approvò il conferimento della cittadinanza onoraria all’allora Presidente del Consiglio dei Ministri Benito Mussolini “in segno di riconoscimento per il riassetto economico e politico raggiunto nel periodo in cui era alla guida della Patria”».
Nella mozione si rammenta anche che «di lì a qualche giorno, il 10 giugno 1924, fu rapito e assassinato il deputato socialista Giacomo Matteotti da una squadra fascista a causa delle sue denunce dei brogli elettorali e del clima di violenza messi in atto dalla nascente dittatura nelle elezioni del 6 aprile 1924», si legge ancora nella mozione che sta per approdare in Consiglio.
Il ventennio
Nel medesimo documento del gruppo di opposizione NoiMiNoaltrisGo! si rammenta, quindi, «cosa fece il regime fascista nell’arco del ventennio». Sintetizziamo per ragioni di spazio: «Calpestò i valori di uguaglianza e solidarietà; approvò le leggi razziali nel 1938; sviluppò una politica imperialista; sostenne i franchisti nella Guerra civile spagnola e condusse l’Italia nella Seconda guerra mondiale al fianco della Germania nazista. Il fascismo e Mussolini rappresentano quanto di più opposto e contraddittorio esista rispetto ai valori affermati negli anni successivi alla caduta del regime, a partire dalla Costituzione e dalla Dichiarazione universale dei diritti umani dell’Assemblea generale delle Nazioni unite».
Tante motivazioni per le quali - secondo l’opposizione - non è accettabile il mantenimento della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini: si rammentano anche «i 616 caduti antifascisti e partigiani nella lotta di liberazione, oltre agli sloveni mandati al confino o in carcere e condannati dal Tribunale speciale». Peraltro, una simile decisione, secondo i firmatari, diviene ancora più urgente alla vigilia della Capitale europea della cultura 2025. Tant’è che, nel testo che approda in aula, c’è la richiesta di operare la revoca «entro la fine del 2024», rammentando al tempo stesso che la cittadinanza onoraria non è prevista nell’Ordinamento giuridico italiano, né è disciplinata da alcuna legge.
Il messaggio
L’opposizione ritiene «non accettabile» il mantenimento della cittadinanza onoraria a Mussolini «anche per profonda gratitudine verso i combattenti per la libertà, oltre che per l’evoluzione storica e civile di Gorizia, dell’Italia e dell’Europa che, dal secondo dopoguerra ad oggi, hanno bandito l’ideologia fascista dalle istituzioni democratiche». —
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