Riaperta a Cormons la chiesa di San Leopoldo

In tempi record dopo due anni di chiusura i lavori di messa in sicurezza del tetto dell’edificio di Borgo Frati. La porta spalancata da alcuni bambini
Di Matteo Femia
Cormons 26 Dicembre 2015 chiesa san leopoldo Petrussi Foto Press - Massimo Turco
Cormons 26 Dicembre 2015 chiesa san leopoldo Petrussi Foto Press - Massimo Turco

CORMONS. «Credo sia bello che siano i bambini ad aprire la porta di San Leopoldo». Sono state queste le parole con cui il parroco monsignor Paolo Nutarelli ha fatto spalancare il portone d'ingresso della chiesa di piazza Marconi. Lo storico riferimento cattolico di Borgo Frati a Cormons era chiuso da più di due anni causa inagibilità dovuta a delle infiltrazioni. Gli elefantiaci tempi della burocrazia e i lacci della stessa, fattisi ancora più stretti a causa del Patto di stabilità, per ventiquattro mesi hanno reso impossibile la riapertura: non c'erano infatti gli spazi finanziari per dare il via alla massiccia operazione di restauro del tetto e del soffitto della chiesa.

Poi, poche settimane fa, la scappatoia: il Comune, proprietario dello stabile, ha elargito un finanziamento di 10mila euro alla parrocchia che si è presa in carico lo svolgimento della parte minima di lavori necessari a garantire la messa in sicurezza della parte superiore della struttura e permettere così la sua riapertura. Lavori che si sono sviluppati in tempi record, e da ieri San Leopoldo è finalmente usufruibile di nuovo dai fedeli. La messa serale delle 18.30 - alla quale in rappresentanza del Comune c'era la vicesindaco Lucia Toros - è stata l'occasione per officiare una cerimonia in cui si è festeggiata la riapertura della struttura, evento atteso davvero con trepidazione dai tanti fedeli di Borgo Frati: la chiesa era stracolma, con oltre 200 presenze. La messa è stata accompagnata dalle voci del Coro di Sant'Adalberto. «Celebriamo oggi la festa della famiglia - ha detto don Paolo nell'omelia - e contemporaneamente rientriamo in questa chiesa. Un parallelo tra i due concetti è inevitabile: il salmo 84 che abbiamo letto ci ha fatto ripetere "Beato chi abita nella tua casa, Signore". Speriamo di essere davvero beati noi che torniamo ad abitare in questa casa dopo così tanto tempo. L'immagine della chiesa come edificio può essere utile per capire meglio anche le nostre stesse vite: questa chiesa si è fermata, perché pioveva dentro, forse perché i lavori svolti in precedenza non avevano funzionato abbastanza». «Quante volte, nelle nostre esistenze, ci capita di doverci fermare e iniziare daccapo mettendo a posto qualcosa che non funziona? Credo che prevenire sia meglio che curare: significa prendersi cura, spendere un po' del nostro tempo affinché tutto vada per il meglio senza dover poi intervenire dopo con il doppio della fatica. A volte per aggiustare le cose non servono cinque minuti, ma tempo e pazienza. Così è stato anche in questo caso: ringrazio l'amministrazione comunale - ha proseguito il parroco - perché abbiamo lavorato in sinergia, ed anche questo è bello, perché testimonia che insieme si possono fare tante cose. In famiglia avviene lo stesso: in una coppia se ognuno pensa per sé non va bene, se pensiamo invece in sintonia, sì». Sinergia, sintonia, collaborazione: concetti che hanno permesso di riaprire San Leopoldo, e le tante persone che l'hanno riempita nella prima funzione religiosa sono lì a testimoniarlo.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo