Riccardi, carabiniere scrittore che smaschera la ’Ndrangheta

Trafficanti di droga, criminali, mafiosi, lui li ha visti da vicino. Prima di diventare giornalista e direttore della rivista “Il Carabiniere”, prima di mettersi a scrivere romanzi, Roberto Riccardi ha comandarto la sezione antidroga del Nucleo investigativo di Roma. Sulla divisa porta i gradi da colonnello dell’Arma, ha operato in Sicilia e Calabria, ha svolto indagini a livello internazionale.
Normale, quindi, che dopo un primo approccio narrativo dedicato alle storie dei sopravvissuti ai lager, Roberto Riccardi si sia messo a scrivere thriller. Vincendo, tra l’altro, il Premio Tedeschi nel 2009 con “Legami di sangue”, pubblicato da Mondadori. Ed entrando, adesso, nella squadra della Collezione Sabot/age, che Colomba Rossi dirige con la collaborazione di Massimo Carlotto. Il suo romanzo “Undercover. Niente è come sembra” (edizioni e/o, pagg. 221, euro 16) conferma la giusta strada di questa iniziativa editoriale, che ha già messo in vetrina gli ottimi lavori di Matteo Strukul e Pierluigi Pulixi.
Quello di Riccardi è un romanzo vero. Perché l’autore non si accontenta di costruire una storia ad effetto, con colpi di scena, indagini intricate, tradimenti e diavolerie varie. “Undercover” è, soprattutto, il racconto di un’amicizia impossibile. Quella tra Rocco Liguori, figlio di carabiniere, e di Nino Calabrò, che la tradizione di famiglia vuole affiliato alla ’Ndrangheta fin dalla nascita. Un rapporto di fratellanza sincero, vero, quello tra i due ragazzi. Che si perde nel tempo e si riannoda quando la realtà ha cancellato il ricordo delle giornate magiche dell’adolescenza.
Rocco è diventato carabiniere. E ben presto viene scelto come agente infiltrato, “undercover”. Si occuperà di traffici internazionali di droga. Degli abbracci assai redditizi, ma al tempo stesso rischiosissimi, tra le ’ndrine italiane e le altre organizzazioni criminali che tengono in pugno il mercato della cocaina. A un ceerto punto dovrà scegliere se restare fedele alla sua missione, tradendo proprio Nino Calabrò, oppure ascoltare le ragioni del cuore e schierarsi con il vecchio amico.
Di mezzo, in questa storia, si mettono mercanti d’arte corrotti ed ex militari del corpo speciale degli Zetas, che sono passati al servizio dei narcos. Ma anche alti esponenti dell’Onorata Società, che possono vantare preziosi contatti nell’apparato dello Stato, e belle donne tenute in ostaggio dai trafficanti di eroina. Come la statuaria e passionale Rosario, che finirà per innamorarsi di Rocco. Sognando con lui una fuga impossibile da quel mondo in cui non devi mai smettere di guardarti alle spalle. E dove un altro agente sotto copertura, che aveva scelto Liguori per quel rischiosissimo mestiere, sparisce nel nulla.
Ben raccontato, pieno di personaggi che potrebbero diventare a loro volta protagonisti di avventure parallele, “Undercover” racconta la ’Ndrangheta come la più potente e ricca organizzazione mafiosa d’Italia. Collegata a una rete internazionale che non esita a distruggere le foreste della Colombia per aumentare le coltivazioni di coca. E resa quasi invulnerabile da un patto antico, si potrebbe dire iniziatico, che fa perno sulle famiglie. Sull’onore dei clan, da difendere fino alla morte.
alemezlo
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