Ricordata la battaglia del Podgora

«La battaglia del Podgora fu prodromica alla liberazione di Gorizia». Nel novantanovesimo anniversario dell’assalto al Monte Calvario, ieri mattina all’Ossario di Oslavia il generale di Corpo d’armata Leonardo Gallitelli ha ricordato quale fu l’importanza del combattimento per l'Italia appena entrata nella Prima guerra mondiale.
Il 19 luglio del 1915 i carabinieri contarono 53 morti, 143 feriti e 10 dispersi. Tra essi, in quel tragico giorno ci fu anche il capitano Eugenio Losco, primo ufficiale dell’Arma a cadere durante la Grande guerra. Accompagnato dalle autorità civili e militari di Gorizia e della Regione il comandante generale dei carabinieri ha assistito nella cripta del sacrario ad una messa in suffragio dei caduti.
In precedenza aveva deposto corone d'alloro a Mossa e sul monumento del Calvario. In particolare, a Mossa aveva ricordato il brigadiere Antonio Ferraro e i carabinieri Donato Poveromo e Franco Dongiovanni morti nella strage di Peteano la sera del 31 maggio 1972.
Per la Battaglia del Podgora, ai carabinieri furono concesse 9 medaglie d'argento, 33 medaglie di bronzo e 13 Croci al Valor militare. Secondo gli ordini, l'assalto “doveva essere condotto soltanto alla baionetta, senza l'uso del fuoco” e, in base alla storiografia ufficiale, durante tutta l'azione, nemmeno un colpo partì dai fucili dei carabinieri.
Il Duca d'Aosta, comandante della Terza Armata, il 10 ottobre 1917, consegnando le decorazioni al valore ai suoi carabinieri così ricordò quell'epico assalto destinato ad entrare nei libri di storia: «Sul Podgora, nelle memorande giornate del luglio 1915, inquadrati in Reggimento, deste prova della più grande tenacia, rimanendo saldi e impavidi sotto la furibonda tempesta nemica di ferro e di fuoco, decimati, ma non fiaccati».
La storia ha riconosciuto che il personale in forza al Secondo e del Terzo reggimento Carabinieri Reali venne mandato all’assalto di Quota 240 senza l’adeguata preparazione militare e solo successivamente i vertici dell’Esercito compresero che per le sue caratteristiche l’Arma doveva essere utilizzata per compiti di intelligence e di polizia militare.(s.b.)
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