Ricorso in Appello contro il maxi risarcimento
Dalle parole ai fatti. Nonostante i tempi strettissimi per il ricorso, il Comune di Staranzano decide di difendersi e impugna la sentenza di primo grado emessa il 2 ottobre scorso dal Tribunale di Gorizia – Sezione Lavoro, che lo aveva condannato a pagare un risarcimento di circa 100 mila euro a beneficio di una funzionaria R.J. (le iniziali), sottoposta - secondo il Tribunale - prima a demansionamento, poi a dequalificazione fino ad arrivare al suo licenziamento. Per i danni causati alla persona, inoltre, il Tribunale ha dichiarato l’illegittimità del licenziamento e ne aveva disposto la reintegra immediata della lavoratrice ritenendo inefficacia la risoluzione del rapporto di lavoro. Il Comune di Staranzano, che ritiene di aver agito nei termini previsti e nel rispetto delle normative vigenti, non ci sta a concludere in questo modo la lunga vertenza. La giunta, infatti, l’altra sera ha dato il via libera al sindaco Riccardo Marchesan a procedere in appello contro la sentenza del Tribunale, pur essendo i tempi strettissimi per preparare tutta la documentazione. Il patrocinio legale è stato affidato, come fino a questo momento, all’avvocato Riccardo Cattarini per il quale la sentenza è meritevole di essere appellata. La giunta ha fiducia nel professionista perché è «in grado di garantire in giudizio al meglio la difesa e la rappresentanza dell’ente per resistere alla ricorrente».
La lunga storia con la funzionaria R.J., titolare della qualifica di responsabile dei Servizi Generali, ha avuto inizio nel 2013 dopo essere rientrata al Comune Staranzano senza specifici incarichi, da un’esperienza biennale nella Procura e l’Ufficio del Giudice di Pace a Gorizia. Per lo stato di stress e di ansia che aveva accusato, era rimasta in malattia diversi mesi e la situazione era andata man mano complicandosi fino al suo licenziamento e al raggiungimento, quindi, della sentenza emessa il 2 ottobre scorso. Dei futuri sviluppi, resta comunque preoccupata anche l’opposizione, in particolare il gruppo consiliare della Lega Salvini che vuole innanzitutto sapere le cause che hanno portato la vicenda giudiziaria a questo risultato, del perché l’amministrazione comunale non abbia cercato una transazione bonaria e soprattutto del pericolo dell’entità della somma che se sborsata dei 100 mila euro previsti andrebbe a gravare sui conti pubblici e quindi nelle tasche dei cittadini. —
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