Rimborso Iva sulla Tia, nessuna scadenza

Diritto da esercitare per tutti i privati cittadini, ma con “sale nella zucca” e senza ansia.
Il Comune di Gorizia ha voluto chiarire una volta per tutte la questione dei rimborsi dell'Iva sul pagamento della tariffa di igiene ambientale, meglio conosciuta come Tia. Il primo punto da chiarire – e ci hanno pensato nello specifico gli assessori comunali Guido Germano Pettarin e Francesco Del Sordi, oltre alla dirigente Anna Maria Cisint – è quello delle scadenze: nessuna corsa al rimborso e nessun termine ultimo da rispettare. In realtà non è ancora chiaro se il termine sia quello dei 5 anni o dei 10 anni dal pagamento (o addirittura se un termine non vi sia affatto), ma di certo la scadenza parte per ciascuno dal momento in cui ha effettuato il pagamento della Tia, e dunque per ogni cittadino è differente. Da ricordare poi che i rimborsi possono essere richiesti per i pagamenti effettuati dal 2002 fino al 2009, visto che per gli ultimi due anni il Comune aveva già provveduto a chiedere di considerare la Tia come un tributo, eliminando dunque il pagamento dell'Iva.
I moduli da compilare per presentare la richiesta di rimborso sono disponibili, peraltro già da un anno e mezzo, all'ufficio tributi del Municipio, e possono essere scaricati anche da internet. Ma a chi va presentata l'istanza di rimborso? L'interlocutore è Newco, ex Iris, ma sarebbe sbagliato aspettarsi di ricevere immediatamente la cifra che si ha diritto di avere. La multiutility avrà 90 giorni di tempo per rispondere, certificando di aver inoltrato allo Stato la domanda, perchè di fatto i soldi in questione sono finiti a Roma. «Ci vorrà un provvedimento legislativo per dirimere la questione e stabilire con esattezza chi e come dovrà liquidare i rimborsi, e dunque è lecito pensare che ci vorrà del tempo, visto che la legge non c'è ancora», hanno precisato Pettarin e Del Sordi.
In tutta Italia, del resto, si stima che il pregresso dell'Iva possa valere 1 miliardo di euro. Difficile immaginare che lo Stato possa privarsi a cuor leggero di tale cifra. «Proprio per questo invitiamo i goriziani a ragionare attentamente, e valutare ciascuno in base alla propria situazione se il gioco vale la candela – il messaggio del Comune -. Il rimborso è un diritto di tutti, ma è bene calcolare la cifra che si otterrebbe: il rischio è quello di imbarcarsi in un percorso complicato, magari passando ad un costoso contenzioso legale, per poi ottenere poche centinaia di euro». (m.b.)
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