Rinasce come centro culturale l’antico lazzaretto di Ragusa

ZAGABRIA. Completamente ristrutturati, gli edifici dell’antico lazzaretto di Ragusa (Dubrovnik) si avvia a diventare il nuovo polo culturale della città: è stato portato a termine il “Progetto Lazzaretti - Il quartiere creativo di Dubrovnik”, un’iniziativa finanziata dall’Unione europea con l’obiettivo di creare un nuovo centro culturale nella Perla dell’Adriatico, all’interno di un’area sottoposta negli ultimi anni a lunghi lavori di ristrutturazione.
Costruito tra il 1627 e il 1643 appena fuori dalle mura della città vecchia (nei pressi della porta di Ploče), il distretto dei lazzaretti venne utilizzato per secoli come uno spazio di quarantena dove chi entrava nella Repubblica di Ragusa era obbligato a soggiornare prima di potere accedere al centro cittadino, così da evitare il diffondersi di eventuali epidemie. Oggi quegli spazi sono al centro di quello che è stato il primo progetto realizzato dal Comune di Ragusa con finanziamenti comunitari per la conservazione del patrimonio culturale. È una piano da 33,8 milioni di kune (circa 4,6 milioni di euro) coperto per tre quarti da Bruxelles (circa 3,5 milioni di euro).
Nel dettaglio, il contributo europeo (allocato già a fine 2015) è servito a ristrutturare interamente tre delle dieci sale che compongono il “quartiere”, e il cui tetto era crollato nel corso degli anni. Inoltre è stato comprato il materiale necessario a permettere l’organizzazione di eventi culturali e a fini turistici, mentre l’intera area è stata resa accessibile alle persone con disabilità. La struttura è stata illuminata con luci a led e sono state installate anche delle “panchine intelligenti”, ovvero dotate di pannelli solari.
Alla conferenza conclusiva del progetto il primo ministro croato Andrej Plenković, giunto a Ragusa per l’occasione, ha ricordato che l’area ora ristrutturata potrà ora «contribuire alla ricca offerta culturale di Dubrovnik» e «dare una nuova dimensione alle molte associazioni che vi opereranno». Il premier ha anche sottolineato l’importanza del progetto nel dimostrare come possono essere utilizzati al meglio i fondi Ue.
L’obiettivo dell’operazione è sostenere l’attività culturale della città (dando alle associazioni locali uno spazio da poter utilizzare), ma anche - come si diceva - incrementare il turismo culturale e portare i visitatori anche fuori dai bastioni della città vecchia, per altro sempre superaffollati durante la stagione estiva. La struttura, che oltre alle dieci sale conta anche cinque cortili interni e due casette agli estremi del complesso (circondato da alte mura), si presterà all’organizzazione di eventi di vario tipo.
Il ministro della Cultura, Nina Obuljen Korzinek, che ha accompagnato Plenković alla cerimonia di apertura, ha assicurato che le associazioni che avranno ora le proprie sedi all’interno degli edifici «si sono dimostrate cruciali per la vita culturale della città durante tutto l’anno». Associazioni artistiche, gruppi folcloristici, compagnie teatrali e altre realtà locali hanno preso parte al progetto, partecipato pure dall’ente turistico della città. Per celebrare l’apertura ufficiale della nuova area è in programma per tutta la settimana, fino a domenica, un programma di eventi aperti a tutti.
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