Rinasce la chiesa russa a Crikvenica

Intesa Putin-Grabar Kitarović per il restauro del tempio ortodosso edificato nel 1924 da esuli di Mosca
FIUME. Si è parlato anche di Crikvenica nell’incontro che ha visto protagonisti nei giorni scorsi a Soci, sul Mar Nero, i presidenti di Russia e Croazia, Vladimir Putin e Kolinda Grabar Kitarović. I due capi di Stato si sono soffermati sulla chiesa russo ortodossa situata nella cittadina rivierasca una quarantina di chilometri a sud-est di Fiume: si tratta di un tempio relativamente poco conosciuto e che ha oggi bisogno di essere restaurato, soprattutto al suo interno. «Ci siamo trovati d’accordo, il collega Putin e io – ha detto Grabar Kitarović – sulla necessità di eseguire interventi di miglioria nel tempio, in modo da poterlo riaprire e dare l’opportunità ai credenti di assistere alle funzioni religiose. Prossimamente daremo un seguito concreto alla nostra intesa».


Tutti da costruire dunque i dettagli dell’intesa, ma è in vista dunque il restauro della chiesa ortodossa - una tra le poche nel Quarnero - la cui storia è davvero particolare. L’edificio fu costruito nel 1924 da esuli russi fuggiti dal loro Paese dopo la Rivoluzione d’ottobre.


A Crikvenica, nella Riviera quarnerina di levante, ne arrivarono a centinaia e si stabilirono senza problemi in questa località, dove furono bene accetti dalla popolazione locale. Mentre i primi gruppi di russi giunsero a Crikvenica nel 1920, la chiesa fu costruita quattro anni dopo, e venne consacrata a San Nicola. Fu approntata in stile tipico, con accanto un campanile.


Restaurata una prima volta negli anni Ottanta, già da anni risulta chiusa. L’edificio si trova lungo la principale strada che collega Fiume e Crikvenica, poco a monte dell’albergo Palace ed è circondato da alti alberi. A guardarlo da fuori – è tutto costruito in pietra – sembra in ottimo stato: ma all’interno ha bisogno come detto di interventi di riatto. Sui quali appunto Putin e Grabar Kitarović hanno raggiunto un primo accordo.


Anche oggi sono numerosi a Crikvenica i discendenti delle persone che scapparono dalla Russia, trovando riparo in riva al Quarnero. Basta sfogliare l’elenco telefonico per trovare cognomi come Smirnov, Usihanov, Kosagov. Fra i residenti a Crikvenica c’è anche Ivana Butković, nipote di Ivan Kosagov che nel 1927 si sposò con la quarnerina Ljuba Lovrić, unione da cui nacquero tre figli: Jelena (la madre di Ivana), Tanja e Vanja. «Mio nonno partecipò all’edificazione del tempio - dice Butković - Me lo raccontava sempre mia nonna Ljuba. Sono contenta che la chiesa, una volta rinnovata, riaprirà i battenti».


Il vescovo dell’episcopato di Karlovac superiore, Gerasim, si è detto soddisfatto dell’accordo sulla chiesa di Crikvenica raggiunto tra i presidenti Putin e Grabar Kitarović, facendo sapere che la Comunità russa presente in Croazia si sta adoperando per ricevere in gestione il tempio quarnerino, facendolo tornare un luogo di culto.


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