Rinvenuti da “I Blaudins” i 300 paesani con la divisa Au

VILLESSE. Sono stati circa 300 i giovani di Villesse, che nel secolo scorso hanno indossato la divisa dell'esercito Austro-ungarico, prima e durante la Grande guerra. A riferirlo, dopo lunga e capillare ricerca, sono stati domenica, i componenti dell’associazione culturale, “I Blaudins”, durante la cerimonia commemorativa legata al 4 novembre. Una celebrazione rinnovata in ricordo dei caduti locali e di tutte le guerre ed iniziata con la messa solenne officiata nella parrocchiale dal parroco mons. Luigi Olivo, alla presenza del sindaco Claudio Deffendi e altri rappresentanti dell'amministrazione comunale. Amministratori presenti in chiesa con tanto di gonfalone municipale, che ha poi guidato il corteo fino a raggiungere il vicino atrio di Palazzo Ghersiach, dove lo stesso sindaco ha ricordato il significato dell'iniziativa, voluta a 97 anni dalla fine della Grande guerra, per ricordare i caduti villessini e i caduti di tutte le guerra, affinché – ha sottolineato Deffendi – si capisca che la pace e la libertà sono condizioni per nulla scontate ma vanno conquistate e difese giorno dopo giorno. È quindi intervenuto Moreno Weffort, presidente de “I Blaudins”; ha informato che il gruppo ha concluso una ricerca per conoscere quanti villessini hanno fatto parte dell'esercito asburgico. A spigarlo dettagliatamente è stato poi Enzo Sdrigotti, che ha ripercorso i punti della ricerca attuata consultando documenti custoditi dei vari archivi e in virtù dei quali si è venuti a conoscenza che i soldati austro-ungarici di Villesse sono stai circa trecento, quaranta dei quali hanno perso la vita nel corso del conflitto ed i cui nomi sono stati incisi un anno fa nella lapide collocata nell'area municipale. I nomi dei trecento, con tutti i loro dati anagrafici, le vicende militari e di guerra che li riguardano, ferite, ricoveri, decessi e altro ancora, si possono analizzare visitando il sito dei “Blaudins”. Si è quindi esibito il coro del Gruppo costumi tradizionali di Turriaco, che ha proposto un concerto di canti militari, dal 1780 al 1918, degli italiani d'Austria nel Litorale. Diretto da Caterina Biasiol, il coro bisiaco ha affascinato i tanti presenti, proponendo molti canti originali, recuperati da Roberto Todèro e Bruno Scarcia.(e.c.)
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